9 Febbraio 2015, h. 15:34
ILVA, milioni di euro di debiti arretrati, le imprese creditrici pronte allo sciopero
In questi giorni, centinaia di imprese dell’autotrasporto stanno manifestando in tutta Italia contro l’ILVA, la più importante industria italiana dell’acciaio. Non bastavano i commissariamenti, le polemiche sull’inquinamento e le indagini che hanno coinvolto le amministrazioni locali, l’ILVA torna a far parlare di sé per i quasi 40 milioni di euro di trasporti effettuati, incassati dal colosso della famiglia Riva ma mai pagati alle imprese. [in allegato la pagina pubblicitaria su Il Giornale del 10/2/2015]
“Sono soldi che spettano ai nostri autotrasportatori e alle nostre piccole imprese, che hanno lavorato dal giugno 2014 ad oggi senza mai ricevere il pagamento di alcuna fattura – ha denunciato Amedeo Genedani, presidente di Confartigianato Trasporti – Ci sarebbe un’intesa con i nuovi commissari dell’ILVA per il futuro, ma non è ancora arrivata la garanzia sui pagamenti pregressi”.
L’accordo per il futuro c’è, 60% come acconto e il restante 40% a 30 giorni dalla fattura, ma le garanzie sui lavori già eseguiti non sono arrivate neanche il 5 febbraio, quando il ministro Lupi è intervenuto in Parlamento per chiarire la situazione. L’appuntamento decisivo scala al 10 febbraio, quando verrà valutato l’emendamento che dovrebbe chiudere definitivamente la questione.
“Chiediamo semplicemente la garanzia da parte dello Stato di questi importi, che spettano alle nostre imprese e che, diversamente, sarebbero costrette sicuramente a chiudere, uccidendo le famiglie e le imprese che noi rappresentiamo”, ha poi concluso Genedani.
Una vicenda che, in un anno di rassicurazioni e promesse mai tramutate in realtà, ha convinto gli autotrasportatori a manifestare davanti i sei stabilimenti italiani dell’ILVA, da Taranto a Marghera passando per Novi Ligure, e a scrivere direttamente al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per ottenere quanto dovuto: il pagamento da parte dello Stato dei lavori già eseguiti.
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