6 Febbraio 2015, h. 15:30
Il Ministero dell’Ambiente apre la porta alla restituzione dei soldi versati per il Sistri
I contributi versati da migliaia di imprese per l’iscrizione obbligatoria al Sistri per gli anni 2010, 2011 e 2012, saranno “restituiti o compensati alle aziende”.
Lo ha annunciato ieri il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo, rispondendo in mattinata alla Camera all’interrogazione presentata dalla deputata Patrizia Terzoni del Movimento Cinque Stelle.
Nessun riferimento, invece, alle modalità e ai tempi del rimborso, che il sottosegretario ha liquidato con un laconico “laddove ne ricorrano i presupposti”. Aldilà di questo aspetto tutt’altro che secondario, la notizia è senz’altro di segno positivo e lascia ben sperare circa un possibile cambio di marcia da parte del Ministero dell’Ambiente. Ministero che, a breve, dovrà decidere sul sistema per tracciare i rifiuti pericolosi che subentrerà al fallimentare Sistri, costato alle aziende circa 250 milioni di euro tra oneri e apparecchiature digitali mai entrate in funzione.
In merito alla scadenza, fissata al 30 giugno 2015, entro la quale il ministero dell’Ambiente dovrà avviare le procedure per una nuova gara, la sottosegretaria ha rassicurato che “allo stato non vi sia motivo per dubitare che verranno rispettati i termini previsti”. Mentre sui contenuti del nuovo contratto Velo ha detto che “allo stato non appare ancora possibile riferire sui contenuti specifici del nuovo contratto di affidamento”. In tanta incertezza, la restituzione degli oneri versati dalle imprese appare più che doverosa.
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