23 Febbraio 2015, h. 18:39
Ddl Concorrenza, nessuna scorciatoia per la qualificazione professionale dell’acconciatore
Sul fronte del benessere, vince la professionalità. Tra le norme contenute nel “ddl Concorrenza”, approvato il 20 febbraio dal Consiglio dei Ministri, non figurano quelle che avrebbero modificato la disciplina dell’attività di acconciatore, come previsto nella bozza del provvedimento.
La categoria esprime grande soddisfazione, considerando che, anche grazie all’intervento deciso di Confartigianato sul Governo, ha visto scongiurato il rischio di una drastica riduzione della durata del periodo di formazione richiesto all’acconciatore per acquisire la qualifica professionale.
Confartigianato aveva sottolineato la necessità di tenere conto delle elevate professionalità e competenze richieste agli operatori del settore, che svolgono la propria attività a diretto contatto con il corpo del cliente, nonché di una corretta collocazione dell’acconciatore all’interno della cultura del benessere. Un aspetto non secondario, se si considera che questa figura professionale non deve più semplicemente eseguire un buon taglio di capelli, ma contribuisce alla formazione dell’immagine quale elemento fondamentale dello status di benessere psico-fisico, così come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Confartigianato Acconciatori ritiene che la complessità del settore richieda figure professionali caratterizzate da competenze multidisciplinari, che comprendano sia le adeguate conoscenze necessarie di tipo tecnico sia le competenze trasversali, che consentano di riconoscere le mutate esigenze del cliente e di “prendersi cura” di quest’ultimo in modo globale. Infatti, se si analizzano i programmi dei corsi di formazione regionale, si riscontra un approccio multidisciplinare che, oltre alle materie strettamente tecniche, prevede lo studio di elementi di anatomia e fisiologia, cosmesi, epidemiologia, igiene, sicurezza negli ambienti di lavoro, smaltimento rifiuti, privacy, responsabilità connesse all’attività ed altro ancora. A questo va aggiunto che lo sviluppo della tecnologia e le nuove esigenze della clientela stanno determinando un aumento dei bisogni formativi degli imprenditori anche su campi più ampi, come la citologia, l’istologia, la micro-visualizzazione, la psicologia della comunicazione, le competenze linguistiche, d’immagine e di marketing.
Infine, è importante sottolineare come il mantenimento dell’attuale livello di qualificazione rappresenti la condizione minima necessaria per contrastare la diffusa concorrenza sleale fatta da abusivi del settore, che erogano servizi non qualificati al minor costo possibile, con prevedibili effetti negativi sulla salute del consumatore.
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