23 Febbraio 2015, h. 18:11
APPALTI – Negli appalti pubblici solo il 13% di micro e piccole imprese. Con il nuovo Codice si volti pagina
“Il nuovo Codice degli appalti pubblici deve essere l’occasione per semplificare le norme sulla materia, valorizzare il ruolo delle micro e piccole imprese, promuovere il rating di legalità”. Questa, in sintesi, la sollecitazione espressa dal Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia, Arnaldo Redaelli, intervenuto oggi all’Audizione presso la Commissione Lavori pubblici del Senato sulla delega al Governo per l’attuazione delle direttive Ue su appalti e concessioni.
“L’Italia – ha sottolineato Redaelli – è ‘maglia nera’ in Europa, insieme a Portogallo e Grecia, per la più bassa partecipazione delle micro e piccole imprese agli appalti pubblici. Il recepimento delle direttive europee deve modificare l’attuale situazione che, secondo i dati di uno studio commissionato dalla Commissione Ue, Dg Mercato interno e Servizi, vede partecipare ad appalti pubblici soltanto il 13% delle micro e piccole imprese, nonostante esse rappresentino il 99,4% delle imprese italiane, contribuiscano al 20% della ricchezza nazionale e pesino per il 39% sull’economia reale”.
Tra le condizioni per migliorare l’accesso delle piccole imprese agli appalti, il Presidente di Confartigianato Edilizia indica la semplificazione e la riduzione degli oneri documentali, la diminuzione dei costi per partecipare alle gare, una migliore accessibilità alle informazioni, la territorialità e la proporzionalità nei requisiti di partecipazione alle gare.
Secondo il Presidente Redaelli, le nuove norme sugli appalti dovranno prevedere il coinvolgimento effettivo delle micro e piccole imprese nella realizzazione delle grandi opere e dovranno valorizzare, per gli appalti sotto-soglia, la modalità a ‘chilometri zero’ puntando sulle aziende ‘di prossimità’ rispetto al luogo di esecuzione dei lavori e che si impegnano ad utilizzare manodopera locale.
Sul fronte dei pagamenti, Confartigianato ribadisce la necessità di fissare modalità e tempi certi per arginare il grave fenomeno dei ritardi con cui le pubbliche amministrazioni liquidano le fatture agli imprenditori. Altrettanto necessario un meccanismo per garantire il pagamento diretto ai subappaltatori, evitando lungaggini e passaggi intermedi tra le stazioni appaltanti e gli esecutori dei lavori.
Per migliorare la qualità di esecuzione delle opere, Confartigianato ritiene opportuno valorizzare il criterio base dell’offerta economicamente più vantaggiosa nella selezione delle imprese che concorrono alle gare d’appalto, e introdurre il criterio di ‘lotto prestazionale’. E ancora, in tema di qualità, Confartigianato indica la necessità di rendere più efficiente e trasparente il sistema di qualificazione con criteri più stringenti per accertare la veridicità della documentazione presentata dalle imprese.
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