26 Gennaio 2015, h. 18:25

Il Governo scioglie il nodo dell’IMU agricola

Con un intervento in extremis, il Governo ha messo una toppa al pasticcio dell’Imu sui terreni agricoli montani: molti degli ex esenti, che a novembre erano stati assoggettati all’imposta (circa 2000 comuni) da venerdì sera ritornano a fruire dell’esenzione. L’Esecutivo, infatti,  ha cancellato i contestati criteri altimetrici per definire la “montanità” di un territorio, introdotti con Decreto interministeriale il 28 novembre scorso, ritornando ai vecchi parametri  Istat. La platea dei comuni in cui non si pagherà l’imposta passa così da 1498 a 3456; 655 i comuni parzialmente esenti. Per i soggetti che rientrano ancora nel perimetro dell’imposta, i pagamenti slittano al 10 febbraio.

C’è voluta la mobilitazione delle associazioni del mondo agricolo, dei comuni e della politica (da ultimo una lettera di 106 deputati del Pd a Renzi e Padoan) per spingere il Governo a  venire a capo di questa vicenda intricata e paradossale che ha tenuto in sospeso i contribuenti per settimane, in un balletto di ricorsi, sospensive, nuove date.

La soluzione è arrivata venerdì in tarda serata, dopo l’incontro tra il ministro dell’Economia Padoan e il ministro dell’agricoltura Martina. Il Consiglio dei ministri straordinario, ha deciso si seguire il criterio Istat nella classificazione dei paesi montani: l’esenzione dall’imposta infatti verrà applicata a tutti i terreni agricoli ubicati nei comuni classificati come montani dall’elenco dei comuni italiani predisposto dall’Istat. Tale criterio sarà valido anche per l’anno 2014. Nei comuni parzialmente montani, vengono esentati tutti i terreni di proprietà o in affitto a imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti.

I nuovi criteri previsti dal Decreto legge  si applicano anche all’anno di imposta 2014. Tuttavia, per lo scorso anno non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni esenti in virtù del Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei nuovi criteri. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio.

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