15 Gennaio 2015, h. 17:22

Fisco bifronte sull’Iva: una mano semplifica i rimborsi, l’altra aumenta i crediti

agenzia entrate_1Il fisco italiano con una mano semplifica i rimborsi Iva, con l’altra rischia di aumentare i crediti Iva, complicando la vita degli imprenditori. Ecco perché. Il decreto legislativo 175/2014 sulle semplificazioni fiscali ha reso più fluide le procedure di rimborso dei crediti Iva. Contemporaneamente, però, la Legge di Stabilità varata a fine dicembre aumenta il numero di imprese obbligate a richiedere i rimborsi Iva.
Tutto nasce dall’applicazione di due meccanismi che hanno l’obiettivo di prevenire l’evasione dell’Iva: lo split payment e l’estensione del reverse charge.
Con lo split payment per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti di enti pubblici, da gennaio le Pubbliche amministrazioni verseranno l’Iva direttamente all’erario. In questo modo, gli imprenditori fornitori di beni e servizi alla Pa si troveranno in una posizione creditoria.
Per quanto riguarda il reverse charge, sistema di inversione contabile che, derogando alla disciplina generale sull’Iva, trasferisce gli obblighi di assolvimento dell’imposta dal cedente all’acquirente, dal primo gennaio 2015 viene esteso ai settori edile, energetico e della grande distribuzione.
Secondo Confartigianato, in un momento di forti tensioni per la liquidità delle imprese far generare crediti d’imposta non appare la strada migliore per sostenere il tessuto produttivo. La sacrosanta battaglia contro le frodi fiscali e l’evasione dell’IVA non deve avere riflessi negativi sulle imprese anche in termini di costi burocratici per ottenere il rimborso dovuto. I tempi di rimborso vanno accelerati, la priorità prevista per i rimborsi da split payment deve essere reale e devono essere previsti adeguati stanziamenti per effettuare i rimborsi IVA in tempi rapidi.

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