29 Settembre 2014, h. 00:00
L’embargo russo minaccia il made in Italy: Rete Imprese Italia sollecita l’intervento del Governo
Arriva direttamente dal Cremlino l’ultima minaccia alle imprese italiane. Ad agosto, infatti, la Russia ha deciso di chiudere le frontiere ai prodotti provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, a cominciare da quelli agroalimentari. Una risposta alle sanzioni economiche decretate da Bruxelles e da Washington nei confronti di Mosca a causa della crisi in Ucraina. L’embargo deciso da Wladimir Putin rappresenta un grave pericolo per l’artigianato e per i piccoli imprenditori italiani: il mercato russo rappresenta infatti una preziosa opportunità per i nostri produttori. Basti dire che l’Italia è il secondo Paese europeo per il valore delle esportazioni manifatturiere nella Federazione Russa. Confartigianato ha calcolato che tra luglio 2103 e giugno 2014 abbiamo venduto in Russia merci per 10,3 miliardi di euro. Marche, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia sono le regioni che esportano maggiormente sul mercato russo. Nella classifica delle provincie più attive, in testa vi è Fermo, seguita da Reggio Emilia, Chieti, Rimini e Ascoli Piceno. Tra i prodotti italiani più apprezzati a Mosca vi sono macchinari, abbigliamento, mobili, apparecchiature elettriche. E sono proprio questi i settori che ora temono un allargamento dell’embargo russo a causa dell’annuncio di nuove sanzioni nei confronti di Mosca. Del resto, l’effetto negativo delle restrizioni decise da Mosca è già visibile nel calo delle nostre esportazioni registrato tra giugno e agosto. Una situazione che rischia di precipitare da un momento all’altro e che ha spinto il Presidente di Confartigianato e di Rete Imprese Italia, Giorgio Merletti, a chiedere l’intervento del Governo. Merletti si è rivolto al nostro Ministro degli Esteri e capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, alla quale, in una lettera, ha espresso le forti preoccupazioni delle aziende fornitrici del mercato russo. “La ricerca di una soluzione da parte del Governo – scrive il Presidente di Confartigianato e di Rete Imprese Italia – non può non tenere conto delle pesanti ripercussioni che la crisi russo-ucraina sta provocando alle nostre imprese. Un inasprimento delle misure economiche da parte di Mosca, finirebbe per mettere in ginocchio i settori di punta della manifattura made in Italy, riducendo le nostre speranze di uscire finalmente dalla crisi”.
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