23 Luglio 2014, h. 00:00
Europa, la Presidenza italiana per l’approvazione definitiva del “made in”
L’Italia ha appena iniziato il semestre di presidenza europea. Un’occasione importante per riportare l’Italia al centro della vita politica comunitaria, a cominciare da una norma che tutti gli imprenditori italiani aspettano da tempo, l’approvazione definitiva da parte del Consiglio europeo del regolamento sul “made in” e sulla completa tracciabilità dei prodotti, un impianto normativo unico nel suo genere. Dopo l’approvazione da parte del Parlamento europeo, infatti, le norme che avrebbero dovuto avvicinare l’Europa agli standard di paesi come il Canada, gli Stati Uniti d’America e il Giappone, sono rimaste nei cassetti di Bruxelles. Ora, però, che il semestre di presidenza spetta all’Italia e al nostro premier, Matteo Renzi, è arrivato il momento di portare a casa un risultato storico per tutta la produzione europea di qualità. A maggior ragione, dopo l’approvazione alla Camera dei deputati, avvenuta lo scorso 10 luglio, di sette mozioni presentate da tutti i partiti politici, che impegnano il nostro Governo a far approvare il regolamento in sede comunitaria. Un’indicazione seguita anche da Confartigianato che, prima ha convinto le associazioni del Nord Europa a sostenere questa normativa, e poi Ueapme, la sigla europea della micro e piccola impresa, ad inserire la difesa del marchio d’origine tra le priorità della propria azione di rappresentanza. “Nell’ultima assemblea di Ueapme, Confartigianato è riuscita con un grande gioco di squadra ad ottenere che, all’interno delle priorità per il prossimo semestre, venissero inseriti due punti fondamentali per il nostro mondo, il mondo delle piccole imprese. Il primo è quello della tracciabilità del “made in”, quindi la tutela di quel tocco in più che fa sì che i nostri prodotti abbiano quella diversità che ci contraddistingue sul mercato europeo. L’altro è quello di aver finalmente portato la Commissione europea a confrontarsi con Ueapme per rilanciare gli investimenti sul manifatturiero europeo che, secondo noi, non è morto”, ha sottolineato il vicepresidente di Ueapme, Luca Crosetto. Il Governo italiano non ha più alibi. Il Parlamento, Confartigianato e Ueapme vogliono il regolamento che obbliga l’indicazione d’origine dei prodotti. Norme che tutelerebbero la produzione di qualità e i consumatori di tutta Europa. In realtà, però, queste norme non riguarderebbero i prodotti alimentari. Estendendo la tracciabilità anche a questo settore, ad esempio, si potrebbero aiutare i produttori italiani di riso, che oggi, per colpa dell’invasione del riso a basso costo dal sudest asiatico, stanno rischiando il fallimento. Ma questa del riso è tutta un’altra storia.
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