27 Maggio 2014, h. 00:00
Rimini, la Finanza negli stabilimenti balneari per applicare l’Imu anche alle cabine
La storia della riorganizzazione delle concessioni demaniali di spiagge e stabilimenti balneari è una vecchia storia, di cui vi abbiamo già parlato in passato. Ma le notizie che arrivano da Rimini, la capitale di quella riviera romagnola che ha reso grande le spiagge italiane nel mondo, rischiano di far diventare questa vicenda un enorme paradosso. Tutto comincia con la Guardia di Finanza che si presenta in diversi stabilimenti balneari di Rimini per misurare i chioschi e i bar in riva al mare, e fino a qui niente di strano. La faccenda si fa più oscura quando la Finanza inizia a mappare anche le cabine e gli ombrelloni, su cui, secondo le intenzioni dell’amministrazione comunale, potrebbe essere applicata l’Imu. L’obiettivo, ovviamente, è quello di far cassa. Per ora niente multe o sanzioni, non fosse altro perché le cabine per legge non sono accatastate e perché non sono state attribuite rendite alle fasce d’ombreggio degli ombrelloni, ma tutta la documentazione prodotta dalla Finanza verrà inviata all’amministrazione comunale e al Demanio. Il punto è che se il Governo dovesse accelerare la partita sul federalismo fiscale, infatti, Rimini potrebbe passare alla storia come la prima città italiana a tassare anche le cabine degli stabilimenti e l’ombra degli ombrelloni. OASI Confartigianato, la sigla che riunisce gli operatori balneari, ha subito alzato l’attenzione su questa iniziativa del comune, organizzando un incontro con tecnici del settore e legali, perché, secondo molti, tassare le cabine sarebbe anche in contrasto con la normativa vigente. Il proprietario di spiagge e strutture balneari, infatti, è il Demanio, In più, fanno notare altri, le cabine sono strutture precarie, date in concessione agli imprenditori. In attesa di sapere come si muoverà l’amministrazione comunale di Rimini, l’estate per gli imprenditori balneari si preannuncia già rovente.
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