1 Luglio 2013, h. 00:00

Nel ‘decreto del fare’, un ventaglio di interventi per rilanciare l’edilizia

Dopo i recenti interventi in materia di bonus fiscali, l’Esecutivo è tornato alla carica con un nuovo pacchetto di misure per stimolare la ripresa nel settore delle costruzioni. Costruzioni che archiviano un 2012 difficilissimo segnato dalla chiusura di 62mila aziende e la perdita 122.000 posti di lavoro. In arrivo alleggerimenti burocratici e semplificazioni delle pratiche edilizie ma anche fondi per interventi infrastrutturali nei piccoli comuni e per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Il principale punto debole delle iniziative contenute nel “Decreto del fare” riguarda proprio l’entità dei fondi messi in campo dal Governo. «Le risorse stanziate, per gli interventi nei comuni sotto i cinquemila abitanti, parliamo di progetti, uno per comune al massimo, per un importo tra i 500 mila euro e un milione, sono troppo esigue – spiega il segretario di Confartigianato Anaepa Stefano Bastianoni – Se si pensa che l’intera misura prevede 100 milioni, si sta parlando di circa 20 opere in tutta Italia e sinceramente questo è un po’ poco”. Altri 100 milioni, il Governo li ha destinati per il biennio 2014/2016 alla manutenzione delle scuole. Anche in questo caso, però, Confartigianato Anaepa parla di “risorse insufficienti sia per dare una risposta ai problemi dell’edilizia scolastica, sia per risollevare il sistema delle costruzioni che ha bisogno di ben altri investimenti per poter ripartire”. Meglio ha fatto il Governo nel capitolo dedicato alle semplificazioni burocratiche, con interventi in materia di Durc la cui validità viene estesa 180 giorni, e ristrutturazioni. I nuovi interventi di demolizione e ricostruzione di un edificio, anche con una sagoma diversa, rientreranno nell’ambito delle ristrutturazioni e non più delle nuove costruzioni. Lavoro svolto solo a metà, invece, sul tema della responsabilità solidale negli appalti. Il Governo l’ha esclusa per l’IVA, mentre Anaepa Confartigianato la voleva cancellata integralmente. Spiega Stefano Bastianoni: “Noi abbiamo chiesto che venga estesa l’eliminazione anche alle retribuzioni e le contribuzioni, altrimenti la misura è zoppa e non è efficace”. Un altro intervento sollecitato da Confartigianato Edilizia, per far chiarezza in un settore molto delicato, cioè in materia ambientale, è quello che riguarda le terre e rocce da scavo per i piccoli lavori. Sul punto, il Governo è intervenuto, ma non in modo risolutivo. “A nostro avviso – sottolinea il segretario degli edili di Confartigianato – occorre che in sede di conversione del decreto venga precisato meglio l’intervento sui piccoli cantieri per evitare ogni tipo di confusione e incertezza da parte delle regioni che in materia, a loro volta, hanno emanato delle disposizioni interpretative che possono creare delle difficoltà”. Mentre scattava il disco verde per il ‘Decreto del fare’, Arnaldo Redaelli è stato confermato per i prossimi quattro anni presidente di Anaepa Confartigianato. Redaelli sarà affiancato da tre vice presidenti: il piemontese Luciano Gandolfo (vicario), il veneto Paolo Bassani e il siciliano Angelo Minì.

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