12 Giugno 2013, h. 00:00
Apprendistato, Angelo Fantin riceve il premio Giano 2013
In mezzo secolo di attività l’azienda di Angelo Fantin, titolare di una storica falegnameria in provincia di Treviso, ha formato la bellezza di 62 apprendisti. Quando sui banchi di scuola c’erano solo penna e calamaio, Fantin già rifiniva, in bottega, la preparazione dei giovani che uscivano dalle scuole professionali. Oggi, che la formazione viaggia sul web, l’apprendistato non ha perso niente di quello smalto che nei decenni l’ha confermato nel fondamentale ruolo di cerniera tra scuola e lavoro sapere e saper fare. E Angelo Fantin, dirigente del sistema Legno di Confartigianato, prosegue nella missione di formare e avviare al lavoro i falegnami di domani. “La più grossa soddisfazione per l’imprenditore – spiega – è plasmare professionalmente questa materia prima umana, per l’interesse e il futuro dell’azienda, che coincidono con il lavoro di domani”. Per il suo impegno nel trasmettere i segreti del mestiere alle nuove generazioni, Confartigianato, in occasione dell’Assemblea nazionale dell’11 giugno ha conferito all’imprenditore il premio Giano 2013, il prestigioso riconoscimento istituito dalla confederazione per testimoniare i valori dell’artigianato. Sul palco, a consegnare la statuetta realizzata dai maestri vetrai di Murano di Confartigianato Veneto, il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, che ha insistito sull’importanza di investire sul capitale umano, per dare una scossa all’economia del paese. “Se non investiamo sul capitale umano – ha sottolineato il Ministro – non abbiamo futuro. Questa è la ragione per cui il Governo vuole impegnarsi in particolare verso i giovani. Vorrei richiamare tutti gli imprenditori a investire su sé stessi, di più sul capitale umano, uno dei tanti ritardi, una delle tante opportunità che abbiamo per migliorare il Paese”. E mentre il Ministro Giovannini annuncia provvedimenti per sostenere l’occupazione giovanile rivedendo anche le regole dell’apprendistato, nel suo discorso il presidente Giorgio Merletti ha auspicato che il nuovo intervento sia improntato su “buon senso, concretezza e un progetto di ampio respiro”. Insomma qualcosa di molto lontano dalla recentissima riforma del Ministro Fornero che da una parte ha indicato l’apprendistato come la via maestra per formare i giovani, dall’altra lo ha caricato di nuovi costi e complicazioni.
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