12 Giugno 2013, h. 00:00
Assemblea 2013, il Presidente Merletti chiede alla politica: “Fate il vostro dovere, costruite il futuro del Paese”
La voce dell’artigianato, la voce delle piccole imprese italiane risuona forte nelle parole del Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti che, l’11 giugno a Roma, dal palco dell’Assemblea nazionale ha chiesto alla politica un cambio di marcia per dare speranza di futuro agli imprenditori e al Paese. “Chiediamo alla politica – ha detto Merletti – di costruire e di indicare finalmente un progetto di futuro per il Paese intorno al quale coinvolgere gli sforzi e l’impegno di tutti. Abbiamo bisogno di condividere un obiettivo comune su cui lavorare ognuno per la propria parte. Adesso tocca a voi, tocca al Governo, tocca al Parlamento, tocca alla politica. Lo abbiamo detto nel Manifesto che un mese fa abbiamo presentato nell’Assemblea di Rete Imprese Italia. Lo diciamo di nuovo oggi, lo dicono le migliaia di imprenditori che, anche in quest’ultimo mese, hanno continuato a firmare il nostro manifesto e che vi chiedono una cosa molto semplice: Governate! Fate il vostro dovere! Ora bisogna agire e, senza esitazioni sui fronti del fisco, della burocrazia, del credito, del lavoro”.
Governare l’Italia, per Confartigianato, significa quindi affrontare i problemi che stanno mettendo in ginocchio gli imprenditori. Imprenditori come quelli intervenuti all’Assemblea per denunciare una pressione fiscale che pesa per quasi il 70 per cento sugli utili lordi d’impresa, un accesso al credito sempre più difficile, una burocrazia che alle aziende costa 31 miliardi l’anno, un mercato del lavoro carico di oneri e complicazioni. Ma le piccole imprese italiane sanno anche reagire con la passione dei giovani che si lanciano in settori innovativi. E a questa passione, al patrimonio produttivo del made in Italy bisogna dare risposte immediate e concrete. “Ad una crisi così – ha detto il Presidente di Confartigianato – non si risponde solamente contrastandone gli effetti, ma bisogna scendere in profondità e riaccendere il motore che dà energia e forza a tutto il sistema Paese”.
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