21 Marzo 2013, h. 17:46
ALIMENTAZIONE – 24 marzo – Giornata europea del gelato artigianale. Rilevazione di Confartigianato e CNA
Giovane, single, residente in Lombardia. E’ l’identikit del maggior consumatore di gelato nel nostro Paese. Ma, in generale, gli italiani non rinunciano al piacere di gustare tutto l’anno coni, sorbetti e coppette.
In vista della 1° Giornata europea del gelato artigianale, istituita dal Parlamento di Strasburgo e organizzata il 24 marzo in 12 Paesi Ue, Confartigianato e CNA hanno analizzato produzione e consumi di gelato in Italia: e così si scopre che nel 2012 la spesa annua delle famiglie si è attestata a 2.026 milioni di euro, con una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente.
Per soddisfare la richiesta aumenta anche il numero delle gelaterie artigiane: nel 2012 i punti vendita dei gelati artigiani (che comprendono le gelaterie e altri esercizi che distribuiscono gelato come pasticcerie, bar, ristoranti) sono 38.892 con 90.565 addetti e dal 2011 sono cresciuti del 2%.
La rilevazione di Confartigianato e CNA mostra che sono i giovani adulti i maggiori consumatori di gelato. Il primato di spesa pro capite, pari a 67 euro all’anno, appartiene infatti ai single con meno di 35 anni. Seguono le giovani coppie senza figli (43 euro pro capite l’anno), mentre le coppie con 1 figlio spendono 33 euro pro capite l’anno. In particolare, il record della spesa appartiene al Nord Ovest e al Nord Est, con una media di 91 euro l’anno per famiglia. Nelle regioni del Centro si spendono 78 euro l’anno, nel Sud 67 euro e nelle Isole 64 euro.
A livello regionale, è la Lombardia a vantare il maggior numero di punti vendita di gelato artigiano (5.882, pari al 15,6% del totale) e a detenere il record dei consumi (392 milioni di euro l’anno, equivalente al 19,4% del totale nazionale).
Dopo i lombardi, i più golosi sono gli abitanti del Veneto e del Lazio. In ciascuna di queste due regioni si spendono in gelati 184 milioni di euro, pari al 9,1% del totale. Seguono a breve distanza il Piemonte (183 milioni la spesa annua in gelati, pari al 9% del totale), l’Emilia Romagna (179 milioni, pari all’8,8% della spesa nazionale) e la Campania con 141 milioni pari al 7% della spesa totale in gelati.
Duello tra Roma e Milano per il primato provinciale della maggiore spesa annua delle famiglie in gelati: nella Capitale si attesta a 134,6 milioni, mentre il capoluogo lombardo segue a breve distanza con 133,9 milioni di euro. Conquista il terzo posto la provincia di Torino (95,7 milioni), seguita da Napoli (72,4 milioni), Brescia (48 milioni), Bologna (43 milioni), Bergamo (41,2 milioni), Genova (39,7 milioni).
Sono circa 600 i gusti di gelato che si possono degustare ma, nonostante un’offerta quasi illimitata, i preferiti continuano a essere i classici: cioccolato (27%), nocciola (20%), limone (13%), fragola (12%), crema (10%), stracciatella (9%) e pistacchio (8%), secondo un sondaggio condotto recentemente da Eurisko. La varietà dei gusti e la capacità creativa di artigiani e aziende sono fondamentali per il successo del gelato.
Se dai consumi ci si sposta alla produzione, la classifica delle regioni con il maggior numero di gelaterie artigiane vede al secondo posto, dopo la Lombardia, il Lazio (3.768 imprese, pari al 10%), seguita da Campania (3.448 imprese pari al 9,1%), Veneto (3.225 imprese, pari all’8,5%), Emilia Romagna (3.047 imprese pari all’8,1%) e Piemonte (2.902 imprese, pari al 7,7%). Nell’ultimo anno, le gelaterie sono aumentate soprattutto in Abruzzo (+4,4%), Puglia (+3,8%) e Sardegna (+3,2%).
A livello di macro area il maggior numero di gelaterie artigiane è presente nel Mezzogiorno (12.072 imprese, pari al 31,9% del totale) e nel Nord Ovest (10.305 imprese, pari al 27,3%). Seguono il Nord Est con 7.784 imprese – pari al 20,6% del totale, e il Centro con 7.625 imprese pari al 20,2% del totale.
In Italia l’incidenza delle gelaterie artigiane sulla popolazione è pari a 62 aziende ogni 100.000 abitanti. L’incidenza è più alta al Nord Est (67 gelaterie ogni 100.000 abitanti). Seguono Nord Ovest e Centro (66 gelaterie ogni 100.000 abitanti). Nel Mezzogiorno, invece, questo indicatore scende a 58 gelaterie ogni 100.000 abitanti. Le regioni con il più alto rapporto tra gelaterie ed abitanti sono la Liguria con 88 gelaterie ogni 100.000 abitanti, seguita da Valle d’Aosta e Sardegna, entrambe con 79 gelaterie ogni 100.000 abitanti, Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia, entrambe con 69 gelaterie ogni 100.000 abitanti. La maggiore incidenza di gelaterie sulla popolazione in queste regioni è in parte determinata da una significativa quota di consumi da parte dei turisti.
Importante, inoltre, il valore del gelato artigianale anche per l’industria agroalimentare: nel 2012 sono state acquistate 220.000 tonnellate di latte, 64.000 di zuccheri, 21.000 di frutta fresca e 29.000 di materie prime per creme e paste.
“L’aumento del numero di gelaterie artigiane conferma che gli italiani continuano a preferire la qualità e la genuinità del nostro prodotto. Non esiste limite alla fantasia dei gelatieri artigiani. Ma, al di là delle miscele più o meno fantasiose – sottolineano i Gelatieri di Confartigianato e di CNA – rimane una certezza: quella del gelato artigiano è una ricetta semplice e genuina: soltanto latte, uova, zucchero e frutta. Rigorosamente freschi, senza conservanti ed additivi artificiali, e lavorati secondo le tecniche tradizionali senza insufflazione d’aria. Inoltre, i gelatieri artigiani sono sempre più attenti a soddisfare particolari esigenze dietetiche o legate a intolleranze alimentari della clientela”.
Il gelato artigianale rappresenta insomma uno dei simboli del food made in Italy la cui produzione merita di essere sostenuta e valorizzata.
E proprio per tutelare e promuovere la lavorazione rigorosamente artigianale del gelato e garantire la genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo, i Gelatieri di Confartigianato e di CNA sottolineano la necessità di un’adeguata qualificazione professionale per gli operatori del settore.
Secondo le due Organizzazioni, le produzioni di generi alimentari devono essere realizzate in piena conformità alle norme di igiene, sicurezza e qualità degli alimenti in funzione della tutela del consumatore ed è, pertanto, assolutamente necessario garantire una professionalità adeguata ed un piena conoscenza delle complesse tecniche produttive e delle metodologie di autocontrollo del ciclo di produzione.
In tal senso, il sistema di qualificazione professionale indicato dai Gelatieri di Confartigianato e CNA deve garantire il raggiungimento di alcuni obiettivi inderogabili quali: rispetto delle norme igieniche e quindi tutela della salute del consumatore; elevazione degli standards qualitativi dei prodotti trasformati; mantenimento delle tecniche di produzione/trasformazione anche tramandate nel tempo; valorizzazione e sviluppo del patrimonio gastronomico; valorizzazione della professionalità degli operatori; creatività ed innovazione dell’offerta verso il consumatore; salvaguardia della immagine acquisita e consolidata della produzione alimentare italiana nel mondo.
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