1 Dicembre 2012, h. 11:03
ENERGIA – Rilevazione di Confartigianato. Imprese e famiglie italiane al top nell’Ue per il caro-energia
L’Italia conferma il primato negativo in Europa per la bolletta energetica più costosa a carico delle famiglie e delle aziende. I nostri imprenditori, infatti, pagano l’elettricità il 36,4% in più rispetto alla media UE e per le forniture di gas sborsano il 5,8% in più rispetto ai concorrenti europei.
Non va meglio per le famiglie che tra luce, gas e carburanti spendono il 5,6% in più della media europea.
Le differenze Italia-Ue nei costi dell’energia emergono da un’analisi condotta da Confartigianato.
Il gap che ci separa dal resto d’Europa è il risultato della corsa dei prezzi verificatasi nell’ultimo anno e, alla fine, il ‘caro energia’ è un male che accomuna tutti gli italiani.
Per quanto riguarda gli imprenditori, tra il 2011 e il 2012 il costo dell’energia elettrica per uso industriale è cresciuto del 12,7%, con un’intensità più che doppia rispetto ai rincari del 5,2% registrati nell’Eurozona.
La situazione peggiora per le tariffe del gas a carico delle imprese: nell’ultimo anno sono aumentate del 30,4% mentre nell’Eurozona i rincari si sono fermati al 12,9%.
Se si considerano i costi delle famiglie italiane, tra ottobre 2011 e ottobre 2012 i rincari complessivi per elettricità, gas e carburanti hanno fatto segnare un aumento del 13,6%, mentre per le famiglie europee gli aumenti si sono fermati all’8%.
In particolare, nell’ultimo anno, la bolletta dell’elettricità per usi domestici è cresciuta del 15,9% (a fronte di un rincaro del 5,9% nell’Eurozona), il gas utilizzato dalle famiglie è rincarato del 9,1% (+6,4% nell’Ue) e i prezzi dei carburanti sono aumentati del 16,1% (+8,7% nell’Eurozona).
Secondo il rapporto di Confartigianato benzina e gasolio pesano molto sulle tasche degli italiani, tanto che il nostro Paese è arrivato in testa alla classifica europea per il costo più alto di questi carburanti più cari del 12,2% rispetto alla media dell’Eurozona. Nell’ultimo anno il prezzo della benzina senza piombo è aumentato dell’11,3%, quello del gasolio per autotrazione è salito del 12% e quello del Gpl auto del 21,5%. Colpa anche dell’elevata tassazione che, tra Iva e accise sui carburanti, negli ultimi 12 mesi è cresciuta del 18,9%. E così a novembre 2012, per il pieno di un’auto con serbatoio da 60 litri, si pagano 98,65 euro, di cui 54,28 euro di Iva e accise, con un incremento di 8,85 euro rispetto all’anno scorso.
Per abbassare il costo dell’energia che colpisce la competitività delle imprese, il Presidente Guerrini sollecita “una riforma complessiva all’insegna dell’equità per ridurre e riequilibrare la tassazione sul prezzo dell’energia che grava soprattutto sulle piccole imprese. Servono anche riforme strutturali che aprano alla vera concorrenza i settori dell’elettricità e del gas e che puntino sull’efficienza energetica e sull’uso di fonti rinnovabili”.
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