7 Maggio 2012, h. 00:00
Scatta la spending review: sotto esame acquisti, sprechi, immobili. Tagli per 4,2 miliardi in 7 mesi
L’azione del Governo si sposta da riforme e liberalizzazioni al riequilibrio delle finanze con il via all’attesa revisione della spesa pubblica. A metà maggio partirà la cura dimagrante sulla base del piano preparato dal Ministro dei rapporti con il parlamento Giarda, che contiene una fotografia dettagliata degli sprechi e delle inefficienze delle amministrazioni pubbliche su cui il Governo ha intenzione di intervenire con tagli selettivi e non lineari. La prima parte del programma prevede il recupero di circa 4,2 miliardi di euro tra luglio e dicembre, che serviranno non solo per migliorare l’efficienza dei servizi cancellando strutturalmente gli sprechi ma anche per tentare di scongiurare, almeno per quest’anno, l’aumento di due punti percentuali dell’Iva che scatterà il primo ottobre. I tagli complessivi si riferiscono agli ultimi sette mesi del 2012 ma essendo appunto strutturali il beneficio per le casse dello Stato salirà a partire dal 2013 a 7,2 miliardi, il 9% della spesa che il Governo ritiene ‘rivedibile’ nel breve periodo, pari a 80 miliardi. <i>“La spesa pubblica </i>– spiega il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli <i>- ha superato ormai il 50% del nostro Pil. Ci sono molte parti di spesa pubblica che non possono essere considerate intoccabili, a partire dallo stesso dimensionamento della macchina della pubblica amministrazione. L’avvio della spending review speriamo non resti un titolo”.</i> Undici i punti di contenuti in una direttiva già firmata dal Presidente del Consiglio Monti e dal Ministro Giarda. Tra le priorità previste, la soppressione delle spese di rappresentanza e per convegni, il ridimensionamento delle strutture dirigenziali, gli accorpamenti degli enti pubblici, in più torneranno al demanio gli edifici pubblici non utilizzati. La caccia agli sprechi riguarderà tutte le amministrazioni comprese le autorità indipendenti, con esclusione del Quirinale della Corte costituzionale e del Parlamento in quanto organi costituzionali e metterà sotto la lente anche gli aiuti alle imprese. Per il Segretario generale di Confartigianato Fumagalli la revisione degli aiuti alle imprese è condivisibile e non danneggerà le PMI. <i>“Noi</i> – sottolinea -<i> abbiamo praticamente zero da temere, anzi, siamo quasi curiosi di vedere questa esplorazione di tanti aiuti di Stato che sicuramente non vanno e non sono andati alle piccole imprese. Per cui, se anche questa è una parte di spesa da rivedere, avanti anche con questa”.</i> Per seguire con continuità e rendere operativa la revisione della spesa il Ministro Giarda ha proposto la costituzione di una task force con a capo Enrico Bondi, già risanatore della Parmalat, nominato commissario straordinario per la gestione delle spese. La decisione del Governo tecnico di affidarsi ad altri tecnici per definire e attuare il piano dei risparmi ha sollevato non poche polemiche. <i> “Se la chiamata di altri tecnici serve per tenere allacciata la catena che permetterà di realizzare operazioni visibili, reali, concrete, toccabili e verificabili, per noi può starci anche questo” </i>conclude il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli.
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