17 Ottobre 2011, h. 00:00
“Mantenere gli incentivi per ristrutturazioni e risparmio energetico”. Lo sollecita Anaepa Confartigianato al Governo
Ultima chiamata per chi intende fruire del bonus fiscale del 55% per riqualificare in chiave energetica la propria abitazione. A fine anno, infatti, l’incentivo terminerà di esistere, almeno nella forma con cui più di 1.000.000 di contribuenti l’ha conosciuto fin dal 2007. <i>“Noi </i>– spiega Arnaldo Redaelli, Presidente di Anaepa Confartigianato – <i>tutti gli anni ci troviamo in una situazione di emergenza. L’incentivo del 55% scade al 31 dicembre: sarà rinnovato?, non sarà rinnovato? Ora a questa preoccupazione ‘storica’ se ne aggiunge anche un’altra rappresentata dal pericolo di taglio lineare degli incentivi, che mette ancora più in forse il futuro del bonus”.</i> Se l’agevolazione non cadrà sotto la mannaia di Tremonti – e questo lo si saprà probabilmente a breve perché la proroga potrebbe essere contenuta nel Decreto per la crescita economica in dirittura di arrivo – ad aspettarlo al varco, infatti, c’è la minaccia rappresentata dal taglio lineare degli incentivi che scatterà dal prossimo anno se il Governo non varerà la riforma fiscale entro il 30 settembre 2012, un taglio che riguarderebbe anche il bonus del 36% sulle ristrutturazioni la cui scademza ‘naturale’ è prevista tra più di dodici mesi. Ipotesi che Redaelli preferisce non prendere in considerazione visti i danni che una simile iniziativa potrebbe causare al settore delle costruzioni già da tempo in crisi. Il Presidente di Anaepa, al contrario, chiede a Governo e Parlamento di rinforzare le agevolazioni visto il successo che esse hanno avuto nel promuovere l’edilizia sostenibile e rilanciare l’attività delle imprese artigiane. <i>“Da circa sei anni </i>– sottolinea il Presidente di Anaepa – <i>sono questi incentivi che hanno permesso alla tipologia delle nostre aziende di poter ancora lavorare, di poter rimanere sul mercato. Senza questi avremmo accusato un colpo così forte che metà delle nostre aziende avrebbero chiuso. Per noi è molto importante che le due agevolazioni diventino strutturali, come è diventata strutturale l’Iva al 10%. Strutturali non in eterno, ma una strutturalità che può andare avanti più anni, in modo tale che si possa progettare investimenti futuri”. </i>I numeri dell’Enea confermano i risultati eccezionali prodotti nel tempo dalle due misure agevolative. In quattro anni di operatività, l’incentivo fiscale del 55% è stato usato in più di 1milione di opere di riqualificazione energetica. 11 miliardi di euro il costo complessivo degli interventi, per una detrazione totale pari a circa 6,1 miliardi di euro. Trend in continua crescita anche per gli investimenti effettuati dalle famiglie per il rinnovo delle case con l’agevolazione del 36%. Oltre 2milioni di ristrutturazioni edilizie tra il 2006 e dicembre 2010. I due incentivi si sono scoperti un affare per i cittadini, ma anche per il Fisco che ha recuperato Iva, imposte dirette e contributi su lavori che senza questo impulso rischiavano di non essere realizzati, oppure di essere fatti in nero. <i>“Senza il bonus” </i>- rileva il Cresme – <i>“l’anno scorso il 47% dei proprietari, avrebbe rinunciato ai lavori o avrebbe investito il minimo indispensabile”. </i>
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