20 Ottobre 2011, h. 01:33
CONVENTION DONNE IMPRESA – Confartigianato ‘fotografa’ il mercato del lavoro femminile
La crisi picchia duro, ma le imprenditrici resistono e fanno guadagnare all’Italia il record europeo del maggior numero di aziende ‘rosa’.
A rilevarlo è l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile curato dall’Ufficio studi di Confartigianato e presentato alla 13° Convention di Donne Impresa Confartigianato organizzata a Roma il 20 e 21 ottobre.
Secondo l’Osservatorio, nel 2011 in Italia operano 1.531.200 imprenditrici e lavoratrici autonome. Al secondo posto la Germania con 1.383.500 imprenditrici, seguita da Regno Unito (1.176.500), Polonia (1.035.200), Spagna (912.500) e Francia (827.200).
In particolare, le donne alla guida di imprese artigiane sono 368.677.
Questa leadership italiana nell’Ue viene confermata anche dal peso che l’imprenditoria femminile ha sul totale delle donne occupate: in Italia è del 16,4%, di gran lunga superiore al 10,3% della media dell’area Euro.
Ma, per una donna, lavorare e mettersi in proprio nel nostro Paese non è facile dappertutto.
Confartigianato ha rilevato l’habitat migliore in Friuli Venezia Giulia che guida la classifica delle regioni con le condizioni ideali perché si sviluppino l’imprenditorialità e l’occupazione femminile. Seguono Emilia Romagna e Umbria. Tra le province ‘amiche’ del lavoro delle donne svettano ai primi tre posti Udine, Gorizia e Rimini.
Nella zona nera della classifica regionale finiscono invece la Campania, la Sicilia e la Puglia. E tra le province con le peggiori condizioni per l’occupazione femminile si trovano Napoli, Palermo, Caltanissetta.
“I dati del nostro Osservatorio – sottolinea Edgarda Fiorini, Presidente di Donne Impresa Confartigianato – dimostrano che fare impresa è sempre più un mestiere da donne. Siamo in presenza di una imprenditoria femminile forte e dinamica che va incoraggiata. Al pari dei nostri colleghi abbiamo bisogno di interventi che ci liberino dai troppi vincoli e costi che soffocano le iniziative imprenditoriali. E vogliamo contare su un welfare che permetta alle donne di conciliare lavoro e famiglia e di esprimere nell’impresa le nostre potenzialità”.
Seguono tabelle
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