28 Settembre 2011, h. 00:00
L’EUROPA GUARDA ALL’ECOBONUS ITALIANO
L’Ecobonus, il meccanismo italiano per incentivare l’utilizzo delle Autostrade del mare da parte dell’autotrasporto, è stato additato da Bruxelles come una buona prassi e si candida a diventare il nuovo modello di riferimento europeo. E’ di questi giorni la notizia che il Governo italiano, sostenuto da Confartigianato Trasporti e in sede europea da Uetr, organizzazioni guidate da Francesco Del Boca, ha presentato un progetto di Ecobonus europeo per allargare a livello comunitario il meccanismo di incentivazione adottato nel nostro paese. Nel 2013, infatti, scadrà il programma UE Marco Polo che incoraggia lo spostamento delle merci dalle strade verso soluzioni più ecocompatibili, come le ferrovie, il mare, o le vie di navigazione interna. La Ue ha da tempo fatto sapere che la formula fin qui adottata non sarà riproposta e che sono al vaglio nuove soluzioni per sostenere il combinato strada-mare che richiede ancora incentivi per diventare realmente appetibile. Bruxelles guarda con grande interesse al modello sviluppato dall’Italia che in questi anni ha dato ottimi risultati. A differenza del Marco Polo che finanzia gli armatori, il sistema italiano, sopravvissuto ai tagli di bilancio grazie agli interventi Confartigianato Trasporti, concede l’incentivo direttamente agli autotrasportatori che utilizzano il combinato, sulla base dei viaggi compiuti e delle distanze percorse sul mare. Se la Ue imboccherà la strada dell’Ecobonus, le imprese di autotrasporto italiane potranno contare su reali incentivi economici per indirizzare i trasporti verso le vie d’acqua internazionali. Secondo la stima del Ministero dei trasporti i costi via mare possono essere meno della metà di quelli via terra e comunque inferiori alla spesa viva del solo gasolio. Al risparmio effettivo per gli autotrasportatori corrisponde un vantaggio concreto per la sicurezza, l’ambiente e il traffico stradale a vantaggio di tutti i cittadini. Negli ultimi anni, grazie all’Ecobonus, c’è stato un aumento costante del traffico pesante trasferito sulle rotte marittime. Secondo i dati del rapporto Rete Autostrade Mediterranee, diffusi nelle scorse settimane, nel triennio 2007-2009 l’utilizzo della modalità marittima per il trasporto merci ha permesso un risparmio di 411 milioni di euro in termini sociali e ambientali abbattendo i costi di due terzi e togliendo dalla strada 500 mila tir l’anno per i tre anni. Dall’analisi è emerso che in tre anni, i 124 milioni dei costi sostenuti per i viaggi via mare sarebbero pesati sulla società civile (per consumo di energia, congestione della rete stradale, emissioni e incidentalità) per 535 milioni di euro se gli stessi viaggi fossero stati effettuati su gomma.
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