26 Settembre 2011, h. 00:00
Inapa Confartigianato compie quarant’anni e progetta le sfide future
<i>”Dal direttore centrale fino all’ultimo funzionario sul territorio, un sentito grazie e come dire, andiamo avanti per i prossimi 40 anni”. </i> Ad Arezzo, il patronato Inapa ha festeggiato i suoi primi quarant’anni, e il pensiero del Presidente Carlo Faleschini corre a quanti, ogni giorno, operano nelle sedi di tutta Italia per garantire i diritti previdenziali di artigiani e cittadini. Un esercito silenzioso di operatori che con il sorriso e grande professionalità si impegna a districare le matasse burocratiche più ingarbugliate, le posizioni previdenziali più complesse, cercando di dare una risposta a tutti. Sono passati quarant’anni dalla nascita di Inapa. Rileggerne oggi la storia è come guardare in controluce l’Italia e Confartigianato, tanto gli intrecci sono fitti e gli scambi continui. Nel 1971, il presidente di Confartigianato Manlio Germozzi, lancia la scommessa: un patronato dedicato espressamente agli artigiani, per sostenerli nella complessa e delicata fase dell’uscita dal mondo del lavoro, in anni in cui le pensioni, per loro, erano terribilmente basse. Cresce Confartigianato, cresce Inapa. Spinta dallo sviluppo territoriale che le Associazioni aderenti alla confederazione ebbero in quegli anni, Inapa si diffonde su tutto il territorio nazionale. Oggi, Inapa-Confartigianato Persone conta 15 sedi regionali, 102 provinciali, e 600 addetti; i suoi servizi ormai riguardano ogni questione assistenziale e previdenziale. Al centro sempre la persona, non solo artigiani e pensioni, ma cittadini e nuove povertà, immigrati alle prese con i processi di integrazione. Celebrazioni sobrie ad Arezzo, perché Inapa guarda già a domani. Spiega il Presidente Faleschini: <i>”Vogliamo ampliare l’assistenza, vogliamo dare più forza alle persone che soffrono, che hanno bisogno. E quindi ci mettiamo su una strada ancora più importante, quella della sussidiarietà: essere persona prima che impresa. Ecco perché abbiamo ricordato qui i 40 anni del nostro patronato”. </i> Mentre il welfare italiano è scosso dalle fondamenta, Inapa si prepara alla fase due della sua attività, la parola d’ordine è proprio ‘sussidiarietà’: intercettare in anticipo le necessità future degli assistiti, in panorami assistenziali mutati. Inapa sarà uno degli snodi principali nella diffusione del progetto ‘Tutela Artigiani’, il piano di previdenza complementare marchiato Confartigianato che è stato presentato al Festival di Arezzo, che mira a mettere al sicuro i risparmi, le cure sanitarie e la pensione degli artigiani delle loro famiglie e dipendenti. <i>“Il titolare a livello confederale di questo progetto è l’Inapa </i>– sottolinea il Direttore generale di Inapa Paolo Landi – <i> L’Inapa è unita, sistematica, da Bolzano alla Sicilia, saremo noi in grado di seguire le indicazioni del Segretario generale Fumagalli? Io credo di sì”.</i> Inapa diventa 2.0, in questi giorni. Ad Arezzo, l’annuncio che a breve partirà la dorsale telematica web che permetterà agli uffici periferici Inapa di essere sempre più vicini tra loro e in contatto con la struttura centrale attraverso una piattaforma condivisa. Informazioni a portata di click, tempi di risposta sempre più rapidi ai problemi degli artigiani e dei cittadini. Auguri a Inapa per il quarantesimo anno di attività sono arrivati dal Presidente di Confartigianato Imprese Giorgio Guerrini:<I> “Noi</i> – ha detto Guerrini – <i>guardiamo questi quarant’anni di Inapa traguardandoli in prospettiva ad ulteriori quarant’anni di sviluppo, sapendo, ed essendo certi, che gli imprenditori artigiani avranno un sostegno, non solo quando saranno in attività ma anche quando avranno raggiunto l’età della pensione”.</i>
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