16 Maggio 2011, h. 00:00

Il Sistri fallisce la prova del click day

Il banco di prova del Sistri è durato 24 ore. Ma ne sono occorse molte meno per confermare tutte le criticità segnalate in questi mesi da imprese e associazioni, che portano a una sola conclusione: il sistema è un flop. La cronistoria è presto fatta. Mercoledì 11 maggio, intorno alle 9, il portale internet del Sistri, chiave dell’intera macchina, risultava praticamente inaccessibile. E tra alti e bassi tutto il resto della giornata è filata via così, con il cervellone del Ministero dell’Ambiente che ha funzionato male e a singhiozzo. La difficoltà di connessione e la lentezza esasperante del sistema, sono tra le principali criticità emerse nel ‘Click day’ promosso da Rete imprese Italia e dalle altre maggiori organizzazioni imprenditoriali e cooperative per verificare la reale funzionalità del sistema di tracciatura digitale dei rifiuti in vista della sua piena operatività prevista per il primo giugno. Ma il campionario di problemi riscontrati è decisamente più ampio: dalla diffusa mancanza delle chiavette usb alle credenziali risultate illeggibili. Per tutto il giorno la casella postale di Confartigianato, e quelle attivate per l’occasione dalle altre organizzazioni, è stata tempestata da centinaia di segnalazioni di procedure fallite e dalle comunicazioni di imprenditori che annunciavano di aver gettato la spugna dopo ripetuti tentativi di registrazione andati a vuoto. C’è comunque chi non si è scoraggiato. Un autotrasportatore di Verbania, ad esempio, dopo tre ore ha portato a casa il risultato: il semaforo verde al trasporto di un litro di olio esausto. Al termine della giornata, Confartigianato ha tirato le somme: negative oltre l’80% delle segnalazioni degli associati e il 77% di quelle delle associazioni territoriali che hanno realizzato il test su delega delle imprese. In poche parole, otto mesi di ritardo e due proroghe non sono stati sufficienti ad evitare il disastro. In un coro generalizzato di proteste, solo una voce di segno contrario, quella del Ministero dell’Ambiente che ha definito la prova generale ‘un pieno successo’, nonostante l’ammissione che solo un utente su tre è riuscito a registrarsi. <i>”La giornata nella quale abbiamo chiesto alle aziende di collegarsi simultaneamente </i>-spiega il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – <i>ha dato un esito assolutamente negativo. Sono meravigliato dai contro dati forniti dal Ministero dell’Ambiente. Noi abbiamo testato il sistema direttamente attraverso le nostre sedi territoriali presenti in tutta Italia e con alcune aziende che avevamo invitato a collegarsi. Lo abbiamo fatto noi, lo hanno fatto le altre confederazioni di Rete Imprese Italia, lo ha fatto il mondo della cooperazione, lo ha fatto Confindustria, tutti con risultati assolutamente analoghi, che dicono purtroppo di una ridottissima percentuale di successo, e anche quando sono riusciti a collegarsi, i tempi sono risultati assolutamente improponibili per un sistema che dovrebbe riguardare a regime centinaia di migliaia di imprese”.</i> In una nota congiunta, Rete Imprese Italia, Confindustria e l’Alleanza delle Cooperative Italiane nell’esprimere forte preoccupazione per l’esito totalmente negativo del Click Day hanno chiesto al Ministro dell’Ambiente la sospensione urgente dell’entrata in vigore del Sistri e un ripensamento dell’intero sistema. <i>”Dovesse partire il primo giugno come è ora previsto </i>- rimarca Fumagalli -<i> il risultato non potrà che essere assolutamente identico a quello registrato, cioè l’impossibilità per i tenuti a quest’obbligo di adempiervi. Non credo sia nei risultati attesi dal Ministero dell’Ambiente quello della impossibilità per le aziende di far fronte ad un obbligo e sottolineo questo aspetto: Confartigianato, Rete Imprese Italia e tutto il mondo dell’impresa sono per conciliare un controllo rigoroso del ciclo dei rifiuti ma assolutamente da realizzare con una modalità che non complichi la vita alle imprese”.</i>

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