1 Febbraio 2011, h. 00:00

Imprenditori alle prese con il rebus delle compensazioni fiscali

Nate per semplificare i rapporti con i contribuenti, le compensazioni di debiti e crediti verso il Fisco stanno invece mettendo a dura prova la pazienza degli imprenditori. I problemi arrivano da una norma contenuta nella manovra estiva del 2010 che ha imposto un giro di vite proprio sulle compensazioni. In pratica da gennaio di quest’anno chi ha debiti erariali iscritti a ruolo superiori a 1.500 euro non può estinguerli utilizzando i crediti accumulati verso il fisco. Chi lo fa rischia una sanzione molto pesante, pari al 50% dei debiti. Le nuove regole hanno provocato tali e tante difficoltà interpretative che Confartigianato e Rete Imprese Italia hanno sollecitato chiarimenti per sciogliere il rebus della partita del dare e avere nei confronti dello Stato. Agli appelli degli imprenditori ha risposto l’Agenzia delle Entrate che, se da un lato ha sospeso le sanzioni, dall’altro ha fornito un’interpretazione restrittiva della norma del 2010. Tutto ciò in vista di un decreto del Ministero dell’Economia che deve dare definitiva attuazione al provvedimento dello scorso anno. Il decreto del Ministro Tremonti, atteso da un momento all’altro, dovrebbe sancire nella pratica il divieto della compensazione immediata di debiti e crediti a quei contribuenti che nel contempo sono debitori di somme iscritte a ruolo e che continuano a non pagare. Insomma, chi ha un credito con il fisco si metta il cuore in pace. Lo Stato non gli restituirà nulla se prima non avrà saldato i propri debiti. Ma Rete Imprese Italia non ci sta ed è impegnata in un acceso confronto con l’Amministrazione finanziaria per arrivare ad una soluzione che non penalizzi gli imprenditori. In pratica chiede compensazioni libere delle posizioni fiscali, con l’unico obbligo di conservare una provvista pari alla cartella esattoriale, saldando quest’ultima quando lo si ritiene più opportuno. Al mosaico delle compensazioni manca poi una tessera molto importante: il provvedimento più volte sollecitato da Confartigianato che consenta di compensare i debiti tributari con i crediti che le imprese fornitrici di beni e servizi vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione. Un provvedimento a dir poco fondamentale in un Paese come il nostro in cui il primo dei cattivi pagatori è proprio lo Stato.

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