23 Febbraio 2011, h. 00:00
Confartigianato prepara i festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia
Il 17 marzo 2011, l’Italia festeggerà il 150° anniversario della propria unità nazionale. Una storia fatta di guerre, di terre annesse e cedute, di una monarchia diventata repubblica e di un popolo che ha saputo creare le basi per diventare una delle potenze economiche e culturali mondiali. Uno sviluppo economico a cui ha contribuito in maniera significativa Confartigianato, che da più di sessant’anni si batte per creare le condizioni migliori per le micro e piccole imprese. “Abbiamo partecipato a questa storia e credo che l’artigianato abbia un’affinità culturale con la storia della nostra unità”, ha debuttato Carmelo Rigobello, coordinatore di Confartigianato Persone, presentando dell’evento torinese. “Il valore del lavoro, del rispetto delle persone e questa ricerca di dare energia alle idee”, sono soltanto alcuni dei punti di contatto. Inevitabile, dunque, che anche Confartigianato celebri una data tanto significativa, organizzando a Torino, il 27 e 28 maggio prossimi, una due giorni di eventi, feste e dibattiti sull’Unità d’Italia. “Gli elementi caratteristici della due giorni di eventi saranno le ricerche, attraverso le quali andremo a porre l’attenzione sugli elementi di interazione e di partecipazione al processo di unificazione e di sviluppo del Paese. Lo faremo usando lo strumento dell’indagine scientifica, ponendo attenzione alla storia italiana per capirne gli sviluppi futuri”. Passato ma non solo, lo sguardo di Confartigianato è rivolto al futuro, ad una storia ancora tutta da scrivere. Un impegno che verrà confermato da un intervento simbolico, un dono da lasciare alla città che ospita gli eventi di Confartigianato, come successo già ad Arezzo, che sta diventando un marchio di fabbrica di Confartigianato Persone. “Una delle arti dell’artigianato è il restauro. A Torino, vogliamo lasciare un omaggio alla città che ci ospiterà, promuovendo il restauro della statua di Giuseppe Garibaldi in Corso Cairoli, all’entrata del Parco del Valentino. Una scelta simbolica, considerato il ruolo svolto da Garibaldi nel processo di unificazione del Paese”.
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