18 Gennaio 2011, h. 15:49
ALIMENTARE Giacomo Deon Confartigianato Alimentazione: “dopo oltre un decennio di battaglie l’etichettatura degli alimenti è finalmente legge!” Un provvedimento che risponde alle attese della gente. Il 43% dei cittadini Ue sceglie alimenti in base a origine prodotti
“Un provvedimento atteso soprattutto dai consumatori che si dichiarano in Europa e soprattutto in Italia “attenti” all’origine dei prodotti. Un provvedimento fortemente voluto dagli imprenditori artigiani del settore agroalimentare fortemente interessati a difendere e a rendere visibile la qualità della produzione delle eccellenze made in Italy”.
Giacomo Deon, Presidente Confartigianato Alimentazione, è soddisfatto. La Commissione Agricoltura della Camera, infatti, ha approvato definitivamente all’unanimità in sede legislativa le “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari”, a conclusione di una battaglia durata oltre dieci anni.
“Conoscere l’origine dei prodotti – sottolinea Deon – è fondamentale per i consumatori italiani ed europei. Da una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato condotta su dati Eurobarometro risulta che 1 cittadino europeo su 3, vale a dire 129 milioni di persone, sceglie cosa acquistare sulla base dell’origine dei prodotti riportati in etichetta. Una propensione che cresce proprio per i prodotti alimentari: il 43% dei cittadini dell’Ue, pari a 175 milioni di persone, acquistano gli alimenti influenzati dalla consapevolezza della provenienza dei prodotti. L’attenzione all’origine dei prodotti in Italia riguarda 25 milioni di persone”.
“Aspettative che però rischiano di essere disattese –conclude Deon- C’è infatti il rischio, che l’Europa bocci l’iniziativa italiana, in contrasto con la “direttiva etichettatura 2000/13/CE che prevede l’indicazione dell’origine solo a titolo volontario per la generalità dei prodotti, mentre per altri – tra cui ortofrutta, carni bovine e di pollo, uova, miele, prodotti ittici freschi tale indicazione è già obbligatoria. Potrebbe ripetersi quanto successo per la tracciabilità dei prodotti tessili con la legge Reguzzoni-Versace i cui decreti attuativi sono stati bocciati proprio ieri da alcuni Stati Membri e rispediti in Italia per ulteriori modifiche”.
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