17 Novembre 2010, h. 00:00
Arriva la conciliazione extragiudiziale, sentenze in quattro mesi
Il Ministero della Giustizia sceglie il volto famigliare e rassicurante di Milly Carlucci per lo spot di lancio della ‘conciliazione’, uno strumento che punta a dirimere una parte rilevante delle controversie tra imprese e tra cittadini fuori dalle aule dei tribunali. Un volto della giustizia civile ben diverso da quello che finora hanno conosciuto i cittadini italiani, fatto di giudizi dai tempi estenuanti che secondo i calcoli dell’Ufficio Studi di Confartigianato, costano alle imprese oltre 2 miliardi e 200 milioni l’anno, quanto una manovra finanziaria. Una causa civile, tra primo e secondo grado, dura in media 4 anni 7 mesi e 25 giorni. Niente se paragonato ai circa 8 anni necessari per arrivare alla fine di un fallimento. In questi giorni, con la pubblicazione del regolamento che fissa le ultime disposizioni, la ‘conciliazione extragiudiziale’ ha tagliato l’ultimo traguardo. Salvo incognite, l’esordio è previsto per la primavera. Dal 20 marzo chi vorrà risolvere una controversia civile o commerciale senza ricorrere a un giudice potrà rivolgersi ad uno degli organismi di conciliazione elencati sul sito web del Ministero della Giustizia; gli interlocutori naturali delle imprese, saranno le Camere di Commercio, ma ciò non toglie che la scelta dell’organismo è libera. Orientare le parti nella ricerca di un accordo soddisfacente per entrambi sarà compito di una nuova figura professionale, il conciliatore. L’accordo raggiunto dovrà essere poi omologato dal giudice per diventare esecutivo. Il procedimento di mediazione non potrà superare i 4 mesi. Ricorrere al conciliatore sarà obbligatorio per le liti in materia di condominio, gli incidenti stradali, i contratti bancari e assicurativi. In questi casi prima di avviare un processo civile, sarà necessario aver concluso un procedimento di conciliazione. In ogni altra materia la mediazione potrà essere avviata su base volontaria, sia prima che durante un processo. Per sapere se la conciliazione funzionerà davvero bisognerà attendere i prossimi mesi. Nel frattempo Confartigianato sottolinea come nello strumento siano state recepite molte istanze della Confederazione, in particolare i principi di informalità, celerità e flessibilità e la previsione di costi procedurali contenuti. Elementi che dovrebbero garantire un’ampia accessibilità allo strumento da parte delle piccole imprese.
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