22 Novembre 2010, h. 00:00

A fine anno stop alla ‘moratoria dei debiti’ delle piccole imprese

Mai come in questo momento, con la crisi tutt’altro che alle spalle, la liquidità è la chiave per il rilancio delle imprese, imprese che a settembre hanno potuto contare su un’iniezione di 13 miliardi in più di finanziamenti. E’ quanto emerge dall’ultimo aggiornamento del monitoraggio che fotografa le richieste per la sospensione dei debiti alle Pmi, previste dall’ ’avviso comune’ siglato ad agosto dello scorso anno tra Abi, Ministero dell’Economia, Confartigianato e le altre confederazioni dell’artigianato, industria, commercio e servizi. In poco più di un anno, oltre 230.00 piccole e medie imprese hanno chiesto il congelamento di mutui e leasing, per un controvalore complessivo di 67 miliardi di euro. In autunno, in controtendenza rispetto ai mesi precedenti, il ricorso all’avviso comune è cresciuto di 13 miliardi di euro, e si guarda con preoccupazione a gennaio quando scadrà la moratoria e le rate sospese ricominceranno a correre. <i>”Oggi </i>- spiega il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli – <i>siamo al termine di questo periodo; a inizio del 2011 scade il termine previsto e già prorogato una volta della moratoria. Occorrerà, per le imprese che hanno ancora necessità di ristrutturare i propri debiti, pensare a strumenti diversi da quelli previsti dall’Avviso comune”.</i> I numeri confermano che nel terzo trimestre dell’anno le imprese sono tornate a bussare alla porta delle banche, ma hanno trovato istituti di credito alle prese con i nuovi standard patrimoniali di Basilea 3, dunque ancora più prudenti nella valutazione dei finanziamenti. Ecco che la fuoriuscita dalla moratoria senza strumenti di accompagnamento idonei, rischia di essere una fase delicata per le piccole imprese. Una risposta agli imprenditori associati arriva da Confartigianato. <i>“Noi abbiamo strumenti consolidati</i> – rimarca Fumagalli -<i>, strumenti che hanno saputo dare, straordinariamente in questa crisi tutt’altro che finita, un’assistenza alle imprese con una delle cose più richiesta sul mercato del credito: la prestazione di garanzie. Parlo dei Consorzi fidi. Io credo che i Consorzi fidi potranno essere nuovamente protagonisti nell’interesse delle imprese. Stiamo lavorando perché il Fondo centrale di Garanzia possa sempre di più essere strumento di riassicurazione, di ulteriore consolidamento delle garanzie per i Confidi e quindi i Confidi essere lo strumento al quale le imprese che hanno necessità di ristrutturazione dei propri debiti possano rivolgersi” </i>conclude il Segretario generale di Confartigianato Cesare Fumagalli.

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