28 Settembre 2010, h. 00:00
Confartigianato sollecita il Governo a farsi portavoce in Europa di una norma cogente sul made in Italy
Al doppio stop alla normativa sul ‘made in Italy”, bloccata dal veto dei Paesi del nord Europa e da quello di Bruxelles che la giudica in contrasto con la libera circolazione delle merci, in questi giorni se ne sta aggiungendo di fatto un terzo, questo sì davvero inatteso. “La legge Reguzzoni è stata approvata in aprile con una straordinaria maggioranza, quasi all’unanimità, con un solo voto contrario – ha spiegato Cesare Fumagalli, Segretario generale di Confartigianato Imprese – il testo aveva dei decreti attuativi che dovevano essere fatti per consentirne l’entrata in vigore il primo di ottobre, data alla quale mancano pochi giorni”. Insomma, il Governo italiano potrebbe riuscire a centrare l’obiettivo già ampiamente bersagliato da Bruxelles, colando a picco autonomamente la legge nazionale Reguzzoni – Versace sull’etichettatura obbligatoria quando manca solo un miglio, l’ultimo, all’entrata in vigore. Sconcerto di Confartigianato che continua a difendere quella che considera un buona legge che potrebbe tutelare con efficacia le produzioni italiane da contraffazioni e commerci illegali. Se lo stop di Bruxelles era prevedibile e anzi annunciato, la prudenza del Governo sembra davvero eccessiva. “Non ci piace, avvertiamo puzza di bruciato – ha ribadito Fumagalli – Confartigianato ha continuato ad insistere per l’emanazione dei decreti attuativi. Riteniamo che il Governo italiano, seguendo un’indicazione fortissima del Parlamento, debba farsi portavoce in Europa perché finalmente si possa avere una norma sulla denominazione di origine cogente che dica chiaramente ai consumatori quel che è fatto in un paese, quel che è fatto in Europa, quel che è fatto in altri parti del mondo”, ha concluso il Segretario di Confartigianato. Una conferma ai sospetti di Confartigianato è arrivata nel tardo pomeriggio di Giovedì quando l’Agenzia delle Dogane, in una circolare inviata ai propri uffici territoriali, ha comunicato testualmente che le Dogane “non applicheranno la legge finché non sarà predisposto il decreto di attuazione”. E così, in attesa delle decisioni del Governo, la norma finisce nel freezer.
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