14 Settembre 2010, h. 17:08
BASILEA 3 RETE IMPRESE ITALIA: SÌ A REGOLE CONDIVISE, NO A BOOMERANG PER PMI
Basilea 3 è un importante passo in avanti verso l’introduzione di parametri e regole di vigilanza comuni necessari affinché non si ripetano crisi finanziarie come quella che ci stiamo lasciando alle spalle. Ma bisogna evitare che provochi un impatto negativo sull’economia reale.
E’ la posizione espressa da Rete Imprese Italia (Confcommercio, Confartigianato, CNA, Confesercenti, Casartigiani) sul nuovo accordo che impone requisiti patrimoniali più severi per il patrimonio delle banche.
Rete Imprese Italia ritiene indispensabile che nel periodo transitorio verso l’attuazione di Basilea 3 siano messe in campo tutte le azioni utili a scongiurare la diminuzione degli impieghi destinati a soggetti più difficili da valutare, come le micro e piccole imprese. La stabilizzazione del sistema finanziario internazionale non può tradursi in un nuovo credit crunch a danno di quella parte dell’economia reale che ha già incolpevolmente subito gli effetti nefasti della recente crisi.
Per evitare questo rischio, Rete Imprese Italia considera fondamentale costruire, da subito, un forte rapporto di collaborazione tra le banche, le associazioni di impresa ed i consorzi fidi che valorizzi anche la conoscenza degli elementi qualitativi ai fini di una corretta valutazione del merito creditizio delle imprese. Occorre un impegno comune affinché Basilea 3 non si traduca in un pericoloso boomerang che penalizzi lo sviluppo dell’economia.
Rete Imprese Italia ribadisce che gli imprenditori vogliono trovare criteri semplici e rigorosi con i quali si sappia valutare la loro reale affidabilità. Con ottimi risultati sul piano della solvibilità delle imprese. Soprattutto in questa delicata fase in cui occorre sostenere la ripresa chi chiede finanziamenti per dare vita ad un’idea imprenditoriale, per investire, produrre e dare lavoro in Italia deve poter trovare allo sportello bancario la necessaria fiducia, non rigidi automatismi e modelli matematici che aumentano i costi e le difficoltà di accesso al credito.
Roma, 14 settembre 2010
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