12 Luglio 2010, h. 00:00
Vetro cinese marchiato Made in Italy, l’incredibile scoperta a Murano
Compravano vetro fabbricato in Cina e lo rivendevano a Murano come prodotto tipico dell’eccellenza lagunare. La Guardia di Finanza di Venezia ha denunciato tre imprenditori veneti i cui magazzini traboccavano di prodotti. Nessuna resa, in questo caso, né tantomeno il tanto sofferto calo delle vendite e delle esportazioni. Il materiale sequestrato, più di undici milioni di pezzi tra accessori per la casa e per la persona, veniva importato dalla Cina e rivenduto dai nove punti vendita coinvolti nella maxitruffa. Il gioco pensato dai due commercianti e dal sedicente artigiano era semplice e ben organizzato. Bastava sostituire l’etichetta “Made in China” applicata sui prodotti importati con quella di una delle tre aziende venete coinvolte nella truffa. La merce, a quel punto, era pronta per riempire le vetrine dei negozi coinvolti, che con questo meccanismo potevano vendere i prodotti anche al 50% in meno rispetto al prezzo di mercato. Una storia assurda, purtroppo, che diventa incredibile se si considera la complicità dei tre imprenditori del territorio. “Più che incredibile è inaccettabile – ha tuonato Gianni De Checchi, segretario di Confartigianato Venezia – non si può accettare supinamente e passivamente che il consumatore venga truffato in questa maniera. Si cambia un’etichetta e si fa passare un prodotto per ciò che non è”. Casi che Confartigianato non ha mai tollerato, nè come Organizzazione di rappresentanza degli interessi degli imprenditori artigiani, nè tantomeno come associazione che riunisce quegli imprenditori. Non c’è dubbio, chi sbaglia va fuori. “Non si può stare con il piede in due staffe – ha ripreso De Checchi – non lo possono fare gli imprenditori artigiani, tantomeno la loro associazione di riferimento. Chi si mette fuori dal meccanismo è un elemento di disturbo e di concorrenza sleale, quindi, deve essere fatto uscire dal meccanismo stesso”. Da tempo, proprio per tutelare imprenditori e consumatori, gli artigiani di Murano, grazie all’impegno del cavaliere Gianfranco Albertini, hanno creato Promovetro Murano, il consorzio degli imprenditori del settore, un’iniziativa nata da un’idea precisa. “L’idea che il vetro di Murano debba essere certamente promosso, ma anche tutelato e protetto – ha poi concluso il segretario di Confartigianato Venezia – così come devono essere tutelati e protetti i consumatori, che non avendo un approccio professionale nei confronti del vetro, molto spesso vengono gabbati da venditori disonesti, proprio come quelli ai quali è stata sequestrata questa imponente quantità di merce”.
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