12 Maggio 2010, h. 00:00
PATTO CAPRANICA – Cinque presidenti per un direttore, De Bortoli intervista i cinque del Capranica
Due giri di domande per uno scambio di battute rapido e veloce. Così Ferruccio de Bortoli, direttore di quel Corriere della Sera che ormai da tempo ha puntato i propri riflettori sullo stato di salute delle micro e piccole imprese, ha “tagliato”. Quello che nasce è un soggetto in grado di far diventare la micro e piccola impresa un protagonista dell’agenda politica del Paese, capace di abbandonare quella “seconda fila”, come l’ha definita il numero uno di Confesercenti, Marco Venturi., a cui è costretta da troppo tempo. Sono cambiati gli scenari della rappresentanza e dell’imprenditorialità, la Rete, allora, godrà di quell’autonoma progettualità” necessaria per la vita delle imprese. “La maggioranza delle imprese del Paese, che non si rassegnano alla bassa crescita e ad una crisi che non è nata da loro ma che proprio loro sono costrette a subire”, ha sottolineato il Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini. E allora via a quei lacci che legano imprese ed imprenditori. A cominciare dalla pressione fiscale, una realtà distorta dell’economia italiana, in contrasto con “le stesse dinamiche economiche e culturali del fare impresa”, ha precisato Ivan Malavasi, presidente di CNA. “Un’attenzione ai distretti, ai territori e all’imprenditoria femminile”, è stata poi suggerita da Giacomo Basso, presidente di Casartigiani, prima che Venturi tornasse sul credito, sul fenomeno dell’usura e su quel tragico legame che trasforma l’impresa che fallisce in un dramma per l’intera famiglia dell’imprenditore. L’ultima parola è toccata al Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini, che ha chiarito come “Rete Imprese Italia nasca con un obiettivo chiaro: semplificare quel complesso quadro di riferimento normativo, politico ed economico con cui si confrontano ogni giorno le imprese italiane”. <BR></br> <b><i>[ARTICOLO CORREDATO DA FOTOGRAFIE]</i></b> <BR></br>
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