17 Dicembre 2009, h. 18:52
Restauro: Non bastano 2 mesi di proroga. Confartigianato, Cna, Casartigiani chiedono sospensione norme di accesso alla professione e tavolo di confronto con Ministro Bondi
“Non bastano 2 mesi di proroga, ne servono almeno 6 per avere il tempo di rivedere la normativa sul restauro. E’ necessario aprire subito un tavolo di confronto tra Associazioni dei restauratori e Ministero dei Beni Culturali per ridiscutere i criteri di qualificazione che, di fatto, escludono dal mercato circa 30.000 operatori”.
E’ la richiesta che i rappresentanti di Confartigianato, Cna, Casartigiani rivolgono al Ministro Sandro Bondi. Lo hanno sottolineato con forza oggi nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale è intervenuto il presidente di Confartigianato Restauro Claudio Macrì.
“Le regole contenute nel Codice del restauro – sottolineano – sono un attacco al cuore del made in Italy perché di fatto non riconoscono la competenza e il saper fare della secolare tradizione dei restauratori artigiani. E, senza restauratori, chi si occuperà della conservazione del nostro patrimonio artistico, simbolo della storia e della cultura italiana nel mondo?”.
Nel settore del restauro del patrimonio artistico nazionale operano quasi 13.000 imprese e oltre 32.000 addetti, che comprendono numerose figure specializzate nei settori della ceramica, della cantieristica, degli strumenti musicali, dell’oreficeria, argenteria, del tessile, del legno, del vetro… Queste migliaia di operatori, però, sono già oggi un numero largamente insufficiente, considerato che, secondo l’Unesco, oltre la metà del patrimonio artistico mondiale si trova in Italia.
“Le regole attuative varate con grande ritardo rispetto alla previsione del Codice del restauro – sottolineano – considerano unicamente validi i requisiti maturati prima del 2001: chi ha restaurato negli ultimi 8 anni è come se non lo avesse fatto. Per non parlare dell’esame per ottenere l’abilitazione: un’ora di tempo per risolvere 100 domande a risposta multipla che spaziano in ogni settore del restauro, dal legno alla carta, dalla pietra a vetro, quando è noto che il nostro è un ambito fortemente specialistico”.
“E’ veramente singolare – concludono i rappresentanti delle tre Confederazioni – che la selezione delle migliori professionalità e competenze per offrire al patrimonio culturale italiano il top dei professionisti, venga affidata alla soluzione di 100 quiz. Sorge il dubbio che il reale obiettivo sia invece quello di alzare ingiustificate barriere all’ingresso e creare così una élite di circa 640 ‘patentati’, vale a dire i diplomati alle tre Scuole riconosciute, relegando al ruolo di subfornitori le restanti migliaia di operatori”.
Per questo Confartigianato, Cna e Casartigiani sollecitano l’intervento diretto del Ministro per i Beni e le Attività culturali Sandro Bondi per riscrivere un decreto che rischia di spazzare via generazioni di competenze e professionalità, impedendo anche a quelle future l’accesso alla professione.
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