18 Settembre 2009, h. 00:00
La “moratoria” accorcia le distanze tra banche e imprese
E’ ancora il credito il tema centrale della ripresa d’autunno. Se tra luglio e agosto l’attenzione di Confartigianato si è concentrata sulla chiusura dell’ “avviso comune per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio” – l’accordo siglato il 3 agosto con il Ministero dell’Economia e con l’Abi noto come ‘moratoria dei crediti’ – la sfida di settembre è quella di spingere le banche a recepire in termini operativi le indicazioni di quell’intesa evitando che i vantaggi per le piccole imprese restino solo sulla carta. “E’ molto importante – ha dichiarato il Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fumagalli in sede di ratifica dell’accordo – che il sistema bancario recepisca le indicazioni dell’avviso comune, mostrando un nuovo approccio nei confronti dei piccoli imprenditori i quali non hanno perso la voglia di investire sulla propria azienda e di reagire alla crisi. Ma questa loro propensione deve trovare un atteggiamento altrettanto coraggioso da parte degli istituti bancari”. L’entusiasmo di chi fa impresa va concretamente sostenuto. I dati dell’Osservatorio Ispo-Confartigianato presentati da Renato Mannheimer in occasione della recente Summer School Confederale, confermano le dichiarazioni di Fumagalli: gli imprenditori non si perdono d’animo, ma il loro coraggio deve trovare una sponda nel sistema creditizio. E fino a oggi, pur con le dovute differenze tra colossi bancari e piccole banche del territorio, questo non sempre è successo. La fotografia scattata da Mannheimer evidenzia che da aprile a oggi l’asticella – rappresentata dagli imprenditori con linee di credito attive che hanno percepito azioni restrittive da parte degli istituti di credito – è salita di ulteriori due punti fino a quota 26%. Nonostante ciò, il 58% degli intervistati dichiara di avere aspettative molto o abbastanza positive circa la riapertura di settembre. Per Confartigianato, quella autunnale, è tutt’altro che una ripresa, è la prosecuzione di un’attività che non si è interrotta neppure con il solleone. Per tutto il mese di agosto la Confederazione e le altre organizzazioni dell’artigianato hanno operato per tradurre in termini operativi l’intesa con il MEF e l’Abi creando i presupposti per i primi tre accordi nazionali del post-moratoria siglati a partire dai primi giorni di settembre con altrettanti colossi del credito. I vertici di Unicredit Group, Intesa Sanpaolo e Banche Popolari sono i primi ad essersi impegnati con le Confederazioni dell’Artigianato e delle PMI in accordi quadro individuali che fanno leva sui punti di forza delle singole banche e che inglobano ed estendono le iniziative previste dall’avviso comune. La risposta di Unicredit alle richieste confederali è arrivata il 2 settembre con il via libera al piano “SOS Impresa Italia” che, secondo le attese, dovrebbe consentire ad oltre 10 mila piccole imprese a rischio chiusura, di uscire entro i prossimi sei dalla fase più acuta di difficoltà. “SOS Impresa Italia”, rappresenta un’ulteriore evoluzione del progetto “Impresa Italia”, il piano di intervento lanciato da Unicredit a fine novembre scorso che metteva a disposizione delle imprese italiane maggiore liquidità, indispensabile, ieri come oggi, per superare la fase congiunturale. L’intervento della banca avverrà tramite soluzioni di finanziamento finalizzate alla rimodulazione dell’impianto creditizio delle imprese, ad esempio, allungando i piani di ammortamento o accodando alla fine del piano le quote capitale delle rate arretrate non pagate, consolidando le passività a breve termine per riequilibrare la struttura patrimoniale e finanziaria aziendale, oppure ancora, allungando fino a 270 giorni le scadenze del credito a medio termine per sostenere le esigenze di cassa. Sono in via di costituzione delle specifiche “Task force”, 80 tavoli di lavoro distribuiti capillarmente sul territorio nazionale, dove gli specialisti di Confartigianato e delle altre Organizzazioni dell’artigianato si confronteranno con gli esperti della banca per individuare, caso per caso, le soluzioni più idonee per dare nuove opportunità di rilancio alle imprese sofferenti. Più vasta la platea di imprese associate coinvolte dal piano di Intesa Sanpaolo, circa 1.000.000, diverse le finalità. L’impegno è quello di accompagnare piccole imprese “sane” in un percorso di recupero di solidità e fiducia attraverso interventi mirati. Per l’operazione, il gruppo torinese ha stanziato un plafond di 3 miliardi di euro che verranno impiegati per “sostenere le piccole imprese garantendo la continuità del credito e fornendo la liquidità necessaria a superare l‘attuale crisi” si legge in una nota. Tra gli altri obiettivi dell’accordo c’è anche l’impegno da parte di Sanpaolo a semplificare l’accesso al credito delle piccole imprese attraverso la creazione di una specifica “corsia preferenziale”, un’iniziativa possibile grazie all’azione sinergica degli sportelli territoriali del gruppo e delle strutture periferiche della Confederazione, tra le quali i Confidi. Simile per destinatari il protocollo d’intesa siglato da Confartigianato con le Banche Popolari il 16 settembre, per il tramite di Assopopolari. Anche in questo caso l’accordo è incentrato sulla risoluzione dei problemi di rafforzamento patrimoniale e di liquidità di cassa delle piccole imprese. Come nelle precedenti intese, si tratta di un accordo quadro nazionale che dovrà essere reso operativo a livello locale. L’intesa, conferma e rafforza ulteriormente il ruolo chiave delle Popolari nella vita delle piccole imprese. Basti considerare che il 74% dei finanziamenti alle imprese erogati dalle popolari è destinato alle PMI e che il 95% delle aziende clienti delle Banche Popolari sono piccole e medie imprese. Tra le varie iniziative realizzate nell’ambito della firma dell’Avviso comune, nei giorni scorsi è stato pubblicato, con il sostegno dell’Abi, un libretto informativo dedicato alle imprese che riepiloga le opportunità disponibili sul mercato in materia di credito, dal titolo “Reagire alla crisi: Credito e Liquidità per Imprese e Famiglie”. Il vademecum – che risponde alle principali domande di chi fa impresa, tipo: come ottenere un finanziamento a condizioni favorevoli, chi mi aiuta a fornire maggiori garanzie, come risolvere i problemi legati al mancato pagamento di fatture da parte della PA – sarà disponibile a breve presso tutti gli sportelli bancari e le Associazioni di Confartigianato che aderiscono all’iniziativa.
Notizie correlate:
Nessun articolo correlato.