9 Luglio 2009, h. 00:00

Manovra estiva, l’analisi di Confartigianato Imprese

“Il decreto legge anticrisi contiene misure che cercano di rispondere all’attuale situazione di difficoltà in cui versano le micro e piccole imprese. Il Governo ha agito in modo concreto per fronteggiare alcuni aspetti della crisi con provvedimenti in materia fiscale e di lavoro. Ora, però, servono altri interventi utili a consolidare la ripresa economica”. Un commento agrodolce quello del Presidente di Confartigianato Imprese, Giorgio Guerrini, chiamato ad esprimere il giudizio dell’artigianato, del commercio e delle piccole imprese davanti ai parlamentari della Commissione Bilancio e Finanze della Camera dei Deputati. A nome di Confartigianato, ma anche di Casartigiani, CNA, Confcommercio e Confesercenti, il Presidente Giorgio Guerrini ha commentato positivamente alcune delle iniziative in materia fiscale, come “la detassazione del 50% degli investimenti effettuati dalle imprese”, e le misure che puntano ad “ampliare e rafforzare l’impatto degli interventi a sostegno dell’autoimprenditorialità per i lavoratori che beneficiano degli ammortizzatori sociali in deroga”. Nonostante le convinzioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, e del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha sottolineato come la manovra “sia una spinta all’economia”, capace di “mettere le imprese italiane e tutto il sistema produttivo nelle condizioni migliori per agganciare la crisi”, Giorgio Guerrini ha passato in rassegna l’intera manovra mostrando ai deputati dubbi ed incertezze legati ai più recenti provvedimenti anticrisi adottati dal Governo. Approvata il 26 giugno dal Consiglio dei Ministri, la manovra anticrisi estiva dovrebbe superare l’esame del Parlamento in tempi record, non più tardi di cinque o sei settimane. Per l’imminente interruzione estiva e perché le micro e piccole imprese non possono più affrontare una crisi economico-finanziaria che ha rotto gli argini dell’economia reale mettendo in difficoltà quella che oggi più che mai rappresenta la “spina dorsale” del Paese. Di seguito l’analisi dei principali interventi previsti dalla manovra. <b>- FISCO –</b> <b>DETASSAZIONE DEGLI UTILI REINVESTITI IN MACCHINARI </b>– Escluso dall’imposizione sul reddito di impresa il 50% del valore degli investimenti in macchinari ed apparecchiature effettuati dal 1° luglio 2009 al 30 luglio 2010. Rientra nell’ambito dell’agevolazione la maggior parte dei macchinari utilizzati dalle imprese artigiane. Esclusi dal beneficio gli autoveicoli, i rimorchi e i semirimorchi utilizzati dagli autotrasportatori. Ai fini del contrasto dell’elusione, l’articolo 5 prevede la revoca dell’incentivo se “l’imprenditore cede a terzi o destina i beni oggetto degli investimenti a finalità estranee all’esercizio di impresa prima del secondo periodo di imposta successivo all’acquisto”. In sede di conversione del Decreto legge, Confartigianato auspica che l’agevolazione venga estesa a tutti i beni acquisiti dalle imprese. La limitazione dell’agevolazione ai soli beni compresi nella divisione 28 della tabella ATECO appare, infatti, troppo limitativa. <b>ACCELERAZIONE DELL’AMMORTAMENTO DEI BENI D’IMPRESA</b> – Saranno rivisti entro il 31 dicembre 2009, i coefficienti di ammortamento relativi ai beni ad avanzata tecnologia o che producono risparmio energetico che le imprese potranno scontare in tempi più brevi. Tale revisione sarà compensata con diversi coefficienti per i beni industrialmente meno strategici. <b>INCREMENTO DELLE COMPENSAZIONI DEI CREDITI FISCALI </b>– A partire dal 1° gennaio 2010 le imprese potranno compensare debiti e crediti fiscali fino al limite massimo di 700.000 euro. Per contrastare gli abusi, introdotte regole più stringenti per l’utilizzo dell’istituto: la compensazione del credito annuale, o relativa a periodi inferiori all’anno dell’Iva, per importi che eccedono i 10.000 euro annui, potrà avvenire solo successivamente alla presentazione dalle dichiarazioni dalle quali il credito emerge. Con riferimento specifico alla compensazione dei crediti Iva di importo superiore ai 10.000 euro l’anno, il decreto impone al contribuente l’utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate e l’apposizione del visto di conformità rilasciato da commercialisti e consulenti del lavoro. A seguito dell’azione sindacale di Confartigianato le nuove regole entreranno in vigore solo con il nuovo anno così da evitare le disparità di trattamento con i contribuenti che hanno già ‘compensato’. La Confederazione concorda con la necessità di evitare gli abusi mediante l’utilizzo in compensazione di crediti Iva inesistenti; allo stesso tempo giudica eccessivi e onerosi i nuovi adempimenti burocratici introdotti dal Governo. A tal riguardo Confartigianato ha sollecitato l’introduzione di una modifica al testo per limitare l’apposizione del visto di conformità alle sole ipotesi in cui l’importo compensato superi i 50.000 euro. <b>CONTRASTO AI PARADISI FISCALI </b>– Non si tratta chiaramente di una norma pensata per le piccole imprese, ma il potenziamento delle attività per scovare gli evasori nei paradisi fiscali, secondo Confartigianato è pienamente condivisibile. Una misura convincente che completa il quadro delle iniziative del Governo per contrastare l’evasione a 360°. <b>RATEIZZAZIONE DELL’IVA DA ADEGUAMENTO AGLI STUDI DI SETTORE </b>– Il Governo accoglie una richiesta di Confartigianato e introduce la rateizzazione dei pagamenti ai fine Iva per i soggetti che si adeguano agli studi di settore. Con il comunicato stampa del 2 luglio l’Agenzia delle Entrate ha precisato che tale possibilità potrà essere fruita per i versamenti dell’imposta già a partire dalla scadenza del 6 luglio 2009. <b>- POLITICHE ECONOMICHE – </b> <b> ARRIVANO LE REGOLE PER LA VALUTA DI ASSEGNI E BONIFICI </b>– Giudizio positivo di Confartigianato sulla disposizione che detta nuove regole alle banche definendo la tempistica obbligatoria della valuta e della disponibilità di assegni e bonifici. A decorrere dal 1° novembre 2009 la data di valuta per il beneficiario di bonifici, assegni circolari e bancari non dovrà mai superare rispettivamente uno, due e tre giorni lavorativi successivi alla data del versamento. Per i medesimi titoli, sempre a decorrere dal prossimo 1° novembre, la data di disponibilità economica per il beneficiario non potrà mai superare, rispettivamente, quattro, quattro e cinque giorni lavorativi successivi alla data di versamento. Dal 1° aprile 2010, infine, la data di disponibilità economica non potrà mai superare, comunque, i quattro giorni per tutti i titoli. Dichiarata nulla ogni pattuizione contraria. <b>RITORNA IL ‘MASSIMO SCOPERTO’ ANCHE SE CON UN TETTO </b>– Il Governo fissa alcuni precisi paletti alle richieste dalle banche in tema di massimo scoperto, senza però cancellare la commissione come invece previsto in precedenza: l’ammontare del corrispettivo omnicomprensivo delle commissioni richieste dagli istituti di credito non potrà superare il tetto dello 0,5%, per trimestre, dell’importo dell’affidamento, pena la nullità del patto di remunerazione. Rispetto alle prime anticipazioni, la misura contenuta nel Decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri è piuttosto timida. Manca la norma che avrebbe dichiarato nulli tutti i ‘codicilli’ imposti ai clienti in sostituzione della “commissione di massimo scoperto” abolita dal D.L 185/2008. Sul tema, Confartigianato è gia intervenuta presso il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, e ora interverrà nuovamente in sede di conversione del provvedimento per stimolare la presentazione di emendamenti volti a introdurre la regola generale della nullità di tutte le clausole contrattuali che hanno per oggetto tale commissione e ogni altra clausola con lo stesso scopo o finalità. <b>LA SURROGAZIONE DEL MUTUO NON SI PERFEZIONE IN UN MESE? IL CLIENTE È RISARCITO </b>– Tempi duri per le lungaggini burocratiche degli istituti di credito. Il testo del Decreto recita: “Nel caso in cui la surrogazione del mutuo

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