14 Luglio 2009, h. 21:04

ENERGIA Il Presidente di Confartigianato Guerrini: “Uscire dalla crisi puntando sulla liberalizzazione dei mercati energetici ”

Il Presidente Guerrini di Confartigianato esprime “apprezzamento per la relazione annuale dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas svoltasi oggi”. Confartigianato condivide l’analisi condotta dal Presidente Ortis sulle criticità dei mercati energetici rivolge all’ Autorità e a tutte le istituzioni coinvolte l’invito ad adoperarsi per mettere in campo tutti i rimedi possibili, ad iniziare da quelli che potrebbero facilmente essere resi operativi grazie ad un maggiore spirito di sistema.

“Le misure attualmente all’attenzione delle competenti Commissioni Parlamentari sul gas release, ad esempio, – continua il Presidente Guerrini – sono estremamente preoccupanti per chi rappresenta una realtà di piccole e medie imprese. Bisogna infatti evitare misure che favoriscano la liberalizzazione per pochi soggetti che rischiano di generare di aumenti dei costi per le PMI”.

“Abbiamo bisogno – sostiene Guerrini – di politiche per la concorrenza perché le imprese italiane sopportano maggiori costi dell’energia elettrica rispetto ai competitor europei, mentre la crisi economica impone alle imprese manifatturiere l’abbassamento dei listini prezzi. Va ricordato che l’energia elettrica è la commodity energetica più importante per le imprese: i consumi di elettricità rappresentano, in valore, più della metà (55,8%) dei consumi energetici delle aziende manifatturiere”.

Il Presidente di Confartigianato auspica che, come esito dei lavori che hanno accompagnato il recepimento dei principi sanciti dallo Small Business Act si arrivi a: “interventi di perequazione che non avrebbe costi per il bilancio dello Stato e grazie ai quali si potrebbe agire da subito redistribuendo in senso più equo la fiscalità sul chilowattora che attualmente penalizza soprattutto le PMI. Nel nostro paese, le piccole e medie imprese pagano un prezzo dell’energia elettrica del 27,1% in più rispetto ad una medio-grande e grande impresa”.

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