19 Maggio 2009, h. 23:01
Record negativo nell’Ue: in 7 anni salari pubblici italiani aumentati del 47,3%, più del doppio dei privati. Pubblico impiego e lavoro privato: le classifiche regionali e provinciali
I dipendenti pubblici italiani sono 3.382.341, pari al 19,4% del totale dei lavoratori dipendenti. Tra il 2000 e il 2007 le loro retribuzioni (calcolate per unità di lavoro dipendente) sono cresciute complessivamente del 47,3% mentre quelle dell’intera economia sono aumentate del 23,2%. Quindi i salari pubblici sono cresciuti più del doppio di quelli dei lavoratori del comparto privato.
Lo rileva l’Ufficio studi di Confartigianato che ha analizzato la spesa per i dipendenti pubblici in Italia.
Nel 2007 il pubblico impiego ha assorbito il 21,9% della spesa pubblica complessiva.
Tra il 2000 e il 2007, a fronte di un aumento delle unità di lavoro dipendente nella Pubblica Amministrazione del 3,0 %, la spesa è cresciuta del 32,5%, con un incremento di 40,3 miliardi di euro, raggiungendo il livello di 164,6 miliardi di €, pari al 10,7% del PIL
L’Italia si distingue rispetto ai maggiori Paesi europei proprio per la crescita delle risorse destinate alle buste paga dei dipendenti pubblici: tra il 2000 e il 2008 l’incidenza sul PIL della spesa pubblica per retribuzioni è cresciuta dello 0,5%, mentre nell’area Euro è scesa dello 0,3%. In particolare in Francia è scesa dello 0,6% e in Germania addirittura dell’1,0%.
Se in media, a livello nazionale, 1 dipendente su 5 lavora nella Pubblica Amministrazione, il rapporto cambia a seconda delle regioni e delle province.
Il primato per la più alta quota di dipendenti pubblici sul totale dei lavoratori dipendenti appartiene alla Calabria (30,4%), seguita dalla Valle d’Aosta (29,0%), dalla Campania (28,1%), Molise (27,4%), Sicilia e Basilicata (27,0%) e Sardegna (25,4%).
All’altro capo della classifica, in quattro regioni i dipendenti pubblici sono meno di un quinto degli occupati dipendenti: in Piemonte l’incidenza scende al 16,4%, in Emilia Romagna si attesta al 15,8%, in Veneto al 13,9% e infine in Lombardia troviamo l’incidenza più bassa, pari al 12,6% dei dipendenti totali.
A livello provinciale, la maggiore incidenza di pubblico impiego sul totale degli occupati dipendenti si riscontra a Catanzaro (43,6%), seguita da Trieste (34,5%), Palermo (32,2%), Napoli (31,9%) e Crotone (30,9%). Inoltre, a Catanzaro si rileva un’alta incidenza sul totale dei dipendenti del terziario: su 10 dipendenti nei Servizi, 6 sono impiegati pubblici.
L’incidenza più bassa di dipendenti pubblici sul totale dei dipendenti si trova a Como (9,2%), Bergamo (9,6%), Lecco (9,8%).
Se nella media nazionale su 10 dipendenti che lavorano nel terziario, 3 sono dipendenti pubblici, in molte regioni meridionali il pubblico impiego rappresenta quasi la metà dei dipendenti che lavorano nei servizi. Infatti, i dipendenti pubblici in Molise sono il 42,6% dei dipendenti dei servizi, in Calabria sono il 42,3%, in Basilicata rappresentano il 42,0%, in Campania il 39,7%, in Valle d’Aosta il 39,2%, in Sicilia il 36,9% e in Puglia il 36,7%.
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