9 Febbraio 2009, h. 00:00

Autoriparazione: «L’antitrust apra un fascicolo sulle RC Auto»

L’ipotesi formulata dall’Associazione Nazionale Carrozzieri di Confartigianato (ANC) – alla base della richiesta di avvio di un indagine conoscitiva nel settore del RC Auto inviata lo scorso 26 gennaio al Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Antonio Catricalà – è che tre gruppi assicurativi di rilevanza nazionale abbiano messo in atto una serie di comportamenti potenzialmente lesivi della libera concorrenza attraverso intese e abusando delle rispettive posizioni dominanti. A farne le spese, le imprese indipendenti di autoriparazione, chiamate dai tre istituti assicurativi a firmare un contratto di adesione a una rete di officine convenzionate particolarmente oneroso, oppure costrette a rinunciare a tutti i clienti assicurati con una delle tre società. La vicenda è ricostruita passo dopo passo nell’atto legale con il quale ANC Confartigianato ha richiesto l’apertura del fascicolo all’Antitrust. Secondo quanto si legge nel documento, tre colossi dell’Assicurazione – Gruppo Unipol, Gruppo Axa e Gruppo Fondiaria-Sai che detengono ciascuno una quota significativa del mercato dell’assicurazione auto, quota cumulativamente ancora più elevata – avrebbero costituito una rete di officine convenzionate dove far convergere gli autoveicoli incidentati dei propri assicurati. Per i titolari delle polizze, rivolgersi a un’officina della rete sarebbe un vero e proprio obbligo; in sostanza non potrebbero scegliere un riparatore di propria fiducia, ma solo quello indicato dall’assicuratore. Da parte loro anche i riparatori indipendenti avrebbero poco da scegliere: o aderire alla “rete” oppure rinunciare a una fetta cospicua degli interventi di riparazione. Ma aderire alla “rete”, denuncia ANC-Confartigianato, è di poco aiuto per il riparatore indipendente: può non perdere clienti e al limite acquisirne di nuovi, ma nient’altro. Per il resto, tutte le clausole contrattuali fanno pendere il piatto della bilancia dalla parte delle assicurazioni. Che nel contratto di servizio imporrebbero tra l’altro: «prestazioni gravose a carico del contraente più debole, quali gestione delle pratiche assicurative, accertamento del danno e della responsabilità»; «prestazioni supplementari gratuite come auto sostitutiva e soccorso stradale»; «approvvigionamento dei ricambi attraverso un canale unico»; «obbligo di riparazione prioritaria per i veicoli assicurati»; «utilizzo del prontuario Domus per la preventivazione dei danni, tendendo così all’adozione di un prontuario unico, del quale potrebbero avere il controllo». Ma le criticità segnalate da ANC Confartigianato all’Antitrust non si fermano qui e investono anche le modalità di riparazione «scelte dall’assicurazione e non dall’autoriparatore». In pratica l’assicurazione impone all’autoriparatore come intervenire, ma fa carico a quest’ultimo della riparazione a «regola d’arte». Poi i prezzi per i servizi effettuati dalle officine fissati «con validità anche pluriennale». In base agli elementi raccolti, ANC Confartigianato ha formulato la richiesta al Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Antonio Catricalà di esprimere «il suo parere in ordine all’eventuale violazione della normativa di tutela della libera concorrenza e del mercato» e di adottare «i provvedimenti che riterrà opportuni per eliminarne gli effetti e le cause».

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