5 Gennaio 2009, h. 16:49
EPIFANIA I dolci artigiani chiudono in bellezza le festività: secondo Confartigianato consumi pari a 310 milioni. Per Befane, calze e scope spesa di 20 milioni
I dolci artigiani chiudono in bellezza le festività natalizie con la ‘coda’ dei consumi legati all’Epifania.
Secondo Confartigianato, sono stati venduti 170.000 quintali di prodotti, tra panettoni, pandoro e specialità tipiche delle regioni italiane, per un valore complessivo di 310 milioni di euro. Un risultato in linea con quanto realizzato dalle 45.000 pasticcerie e panifici artigiani nel corso delle festività dello scorso anno.
Inoltre, sulla base delle rilevazioni di Confartigianato, la tradizione dell’Epifania resiste nei riti degli italiani anche per quanto riguarda gli oggetti tradizionali legati a questa festività: riproduzioni della Befana, calze e scope. Anche in questo caso, la spesa dovrebbe mantenersi stabile rispetto allo scorso anno attestandosi su una cifra pari a 20 milioni di euro.
In Italia sono circa 15.000 le aziende artigiane specializzate nella produzione degli oggetti simbolo dell’Epifania. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche: dalla Befana nel formato più piccolo da 4 euro fino a quelle alte 50 centimetri, al prezzo di circa 18 euro. Per le calze si parte da un minimo di 3 euro per arrivare a quelle che costano 15 euro. E per una scopetta in bambù e saggina i prezzi oscillano da 5 a 10 euro.
E, nel presepe, il 6 gennaio arrivano i Re Magi. Le statuine più richieste sono quelli tra i 5 e i 6 centimetri di altezza, che hanno un costo compreso tra 7 e 12 euro.
Attenzione, però, alle etichette che riportano la composizione di Befane, calze e scope. I prodotti artigiani sono realizzati con materiali naturali: panno lenci, cartone, tela, lana, juta, legno, gommapiuma. Confartigianato mette in guardia sui rischi dei prodotti a basso costo, che in molti casi non rispettano le normative sulla sicurezza previste dall’Ue e che spesso contengono sostanze tossiche nocive per la salute dei bambini.
Secondo le rilevazioni di Confartigianato, infine, i più affezionati alla tradizione del 6 gennaio sono i bambini del Centro Italia. Nelle Marche, in particolare, si concentra un alto numero di feste e di manifestazioni legate all’Epifania. Seguono le regioni meridionali, mentre al Nord rimane più radicata la tradizione di Babbo Natale.
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