2 Gennaio 2009, h. 16:50
CRISI – Sondaggio Confartigianato Per le piccole imprese più difficile l’accesso al credito Ma i giovani imprenditori non rinunciano ad investire in azienda
La crisi fa sentire i suoi effetti sulle piccole imprese con un peggioramento, negli ultimi tre mesi, delle condizioni di accesso al credito.
Lo rileva l’Osservatorio sull’Imprenditoria Giovanile di Confartigianato sulla base dei risultati in anteprima di un sondaggio condotto a dicembre su un campione di giovani artigiani e titolari di piccole imprese.
Dall’indagine emerge che, nell’ultimo trimestre del 2008, il 26,2% dei giovani imprenditori ha riscontrato maggiori difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito, soprattutto per quanto riguarda lo spread e i costi bancari troppo elevati, l’incremento delle garanzie, le richieste di rientro del credito, i tempi lunghi delle procedure.
L’Osservatorio di Confartigianato mette in evidenza che il 72,1% degli imprenditori teme ripercussioni della crisi sulla propria attività economica. La situazione della liquidità aziendale viene definita dal 53,4% dei giovani ‘peggiorata’ rispetto ai primi sei mesi del 2008. Scende al 24,6% la percentuale di giovani che indica peggiorato l’indebitamento dell’impresa rispetto al primo semestre 2008.
L’atteggiamento nei confronti delle banche è molto cauto: nell’ultimo anno soltanto il 14,9% degli imprenditori ha aumentato la richiesta di prestiti o finanziamenti alle banche e, per i prossimi sei mesi, appena il 5,6% degli intervistati pensa di chiedere nuovi finanziamenti agli istituti di credito. Attualmente il 45,8% dei giovani alla guida delle piccole imprese ha linee di credito attive, che nel 35,4% dei casi consistono in mutui.
I timori per la crisi e le restrizioni sul fronte creditizio non scoraggiano però i giovani ‘capitani’ delle piccole imprese italiane.
Infatti, nel corso dell’ultimo anno, il 29,7% ha effettuato investimenti nella propria azienda e soltanto il 12,4% degli intervistati prevede nei prossimi mesi di ridurre gli investimenti nello sviluppo dell’impresa.
La determinazione delle nuove leve della piccola imprenditoria è testimoniata anche dal fatto che il 60,4% degli imprenditori ha utilizzato risorse proprie per avviare l’attività. Soltanto il 6% ha usufruito di finanziamenti pubblici.
“Dalle risposte al sondaggio – commenta Marco Colombo, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato – emerge che le nostre piccole imprese non avvertono una reale recessione, bensì mostrano un atteggiamento di attesa di segnali positivi che restituiscano fiducia. La flessibilità e la capacità di adattarsi alle richieste del mercato hanno permesso alle nostre aziende di sopportare la crisi meglio delle imprese più strutturate. Quindi è necessario sostenere i piccoli imprenditori con misure che favoriscano l’accesso al credito e contemporaneamente rimuovere costi e vincoli che ne soffocano le potenzialità”.
DOCUMENTO INFORMATIVO COMPLETO
(in ottemperanza al Regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa: delibera 153/02/CSP, allegato A, art. 3, pubblicato su G.U. 185 del 8/8/2002, e 237/03/CSP, su G.U. 285 del 9 dicembre 2003)
3° OSSERVATORIO SULL’IMPRENDITORIA GIOVANILE ARTIGIANA IN ITALIA
Committente – acquirente
Confartigianato Imprese
Tipo e oggetto del sondaggio
L’indagine rileva, attraverso un questionario strutturato, alcune caratteristiche sulle attività guidate da giovani imprenditori in particolare il rapporto tra l’impresa e l’occupazione e l’influenza della crisi finanziaria sullo stato di indebitamento dell’azienda.
Universo o collettivo di riferimento
La popolazione di riferimento è la piccola impresa italiana con giovani imprenditori al loro interno, più specificamente vengono considerate tutte le aziende aventi nella propria struttura meno di 20 addetti, secondo l’8° Censimento dell’Industria e dei Servizi dell’Istat (ottobre 2001), e che siano gestite da titolari e soci con un’età compresa tra i 18 ed i 40 anni.
Unità intervistate
351 casi.
Tipo di campionamento e dettagli sui criteri seguiti per la formazione del campione
Le imprese sono state suddivise per strati in base alla macroarea di localizzazione (NordEst, NordOvest, Centro, Sud-Isole) ed alla categoria economica di appartenenza. Questo procedimento consente una maggiore efficienza del campione, ovvero una riduzione complessiva dell’errore di campionamento rispetto ad un campione casuale semplice.
Date o periodo in cui è stato realizzato il sondaggio
L’indagine è stata condotta per via telefonica, con metodo CATI (Computer Assisted Telephonic Interviewing), nel corso dei giorni lavorativi compresi tra l’ 1 ed il 05 dicembre 2008.
Metodo di raccolta delle informazioni
Interviste telefoniche basate su un questionario di tipo strutturato, con inserimento dei dati tramite software CATI.
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