27 Gennaio 2009, h. 00:00
Appalti: Durc? Ad acquisirlo ci penserà la P.A.
Si accorcia la lista degli adempimenti burocratici a carico delle imprese edili che operano nel settore degli appalti pubblici: a breve non saranno più tenute a presentare alla stazione appaltante il documento unico di regolarità contributiva (Durc) per dare il via ai lavori o per richiedere lo Stato di avanzamento dei medesimi (Sal). L’importante semplificazione è contenuta nel Decreto anti-crisi (decreto legge 185/2008). Dal momento della conversione del decreto, attesa per fine gennaio, il Durc sarà richiesto d’ufficio dalle stazioni appaltanti pubbliche agli istituti abilitati al rilascio (Inps, Inail, Casse edili) liberando le imprese da una procedura lunga e onerosa che poteva richiedere anche oltre 30 giorni di attesa. In sostanza, il Durc non lascerà più gli uffici alla Pubblica Amministrazione, ma si sposterà da un’amministrazione all’altra seguendo solo canali interni, principalmente telematici. Sarà la stazione appaltante, da ora in poi, a compiere direttamente tutte le verifiche. Esprime soddisfazione il Presidente di Anaepa-Confartigianato Arnaldo Redaelli, che da tempo sollecitava l’approvazione di un’analoga misura. “Quella delle semplificazioni legate al Durc è una delle vicende che abbiamo seguito maggiormente negli ultimi tempi. Il provvedimento del Governo è un riconoscimento a una posizione che abbiamo portato avanti in più sedi e in più occasioni. La riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione è una battaglia ancora tutta da fare, ma la misura va incontro alla nostra richiesta e di fatto li riduce. Salutiamo positivamente questa innovazione – conclude Redaelli – ritenendola utile per le imprese, in particolare nell’attuale ciclo economico”. “Con questa previsione – spiega Stefano Bastianoni Segretario di nazionale di Anaepa-Confartigianato – le imprese ottengono un duplice vantaggio: da una parte uno sgravio degli adempimenti burocratici, dall’altra un’accelerazione dei tempi di pagamento degli stati di avanzamento dei lavori. Quanto al primo aspetto, alla base dell’iniziativa si pone la seguente constatazione: “Se i documenti sono in possesso della P.A. – nel senso più ampio della definizione – perché un settore della stessa, in questo caso i lavori pubblici, non può intervenire direttamente presso Inps o Inail, per richiedere lo stato contributivo delle imprese?” La risposta a questa domanda l’ha data il Governo cancellando l’obbligo. Ma a questo vantaggio se ne aggiunge un secondo, quello di non dover più attendere i tempi di rilascio di queste certificazioni per richiedere i pagamenti delle tranche di lavoro effettuate”. Fino a oggi, infatti, la concessione dei Sal (Stato di avanzamento dei Lavori), i documenti che certificano la quantità di lavoro svolto nell’ambito di un appalto, e la cui concessione sblocca i pagamenti da parte della P.A., erano subordinati alla presentazione di un Durc aggiornato da parte dell’impresa.
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