25 Luglio 2008, h. 00:00

Rateizzazione dei tributi iscritti a ruolo: le richieste a Equitalia

Confartigianato e le altre Organizzazioni dell’artigianato e del commercio, hanno sollecitato un incontro con il Direttore Generale di Equitalia Attilio Befera, per sciogliere alcuni nodi relativi alla concessione della rateizzazione dei tributi iscritti al ruolo. Sul tavolo, la richiesta di un nuovo intervento, dopo quelli realizzati negli ultimi mesi, per ridefinire i criteri e la documentazione per comprovare la situazione temporanea di “obiettiva difficoltà” delle imprese individuali in contabilità ordinaria e delle società di persone. Un intervento necessario per liberare il campo dagli ostacoli che oggi si frappongono tra tali soggetti e la concessione del beneficio. All’origine dei problemi denunciati dalle Organizzazioni imprenditoriali, due direttive contenute nella circolare n. 17 di Equitalia. La prima ha esteso i criteri previsti per le società di capitali anche alle società di persone che adottano la contabilità semplificata. La seconda, ha previsto che – per le imprese individuali e le società di persone in contabilità ordinaria – la relazione economico-patrimoniale sia redatta secondo i criteri dell’articolo 2423 e seguenti del Codice Civile. Nella lettera inviata al Direttore Generale Befera, i responsabili fiscali delle Organizzazioni imprenditoriali fanno notare che si tratta di richieste impossibili da soddisfare da parte delle platee di riferimento. Nel primo caso, infatti, tali soggetti non sono obbligati a tenere la contabilità ordinaria, mentre nel secondo non devono redigere il bilancio in formato Ue, trovandosi di fatto nell’impossibilità di fornire le informazioni finanziarie richieste, senza difficoltose e onerose ricostruzioni della contabilità e complicate riclassificazioni di bilancio. Ancora, sempre nella stessa circolare, è previsto che, unicamente gli avocati, i dottori commercialisti (in sostanza solo i professionisti) possano effettuare la relazione economico-finanziaria richiesta per le rateizzazioni di importo superiore a 15.000 euro. Una disposizione che taglia fuori soggetti diversi, come ad esempio i Caf imprese, che possono garantire un’analoga professionalità.

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