17 Luglio 2008, h. 00:00

L’Ottagono dei valori identitari conquista le Categorie

Confartigianato compie un nuovo passo per valorizzare la qualità dei prodotti e servizi offerti dagli artigiani con il progetto “L’Ottagono dei valori identitari del nuovo artigianato”, presentato a Roma il 17 luglio dal Presidente Giorgio Guerrini, dal Segretario generale Cesare Fumagalli e dal Delegato alle categorie Valdimiro Belvederesi. L’obiettivo dell’Ottagono, come hanno sottolineato gli ideatori Giulio Ceppi, titolare della società di design strategico Total Tool, e Giacomo Mojoli, docente di Scienze gastronomiche di Pollenzo, “è quello di fornire agli artigiani strumenti metodologici per proiettarsi verso il futuro, imprenditori ben radicati nella solida tradizione delle loro professioni ma al tempo stesso capaci di confrontarsi con consumatori e mercati profondamente mutati”. Un obiettivo che rientra nel più articolato progetto di “riorganizzazione delle categorie, con cui vogliamo iniziare una nuova stagione – ha ricordato Guerrini – che consenta di avere maggiore efficacia e più snellezza per arrivare a quelle che sono le richieste e le necessità delle nostre imprese associate”. Un concetto ripreso da Cesare Fumagalli, che ha sottolineato come “l’attività di Confartigianato verso le categorie negli ultimi quattro anni sia stata quella di riorientare le categorie, e quindi le imprese, ai rispettivi mercati”. Mercati che sono stati completamente stravolti da quella che l’Ufficio studi di Confartigianato ha definito “turboglobalizzazione”, “un effetto tanto concentrato ed intenso da travolgere in appena un quinquennio tutte le attività produttive ed i mestieri”, come ha apostrofato il Segretario generale di Confartigianato, Cesare Fumagalli. Una globalizzazione che ha minato i tradizionali mercati di riferimento dell’artigianato e della piccola impresa. Mercati locali, per lo più, dove il saper fare interagisce, se non nasce addirittura, dalla cultura propria del territorio. Ma capace anche di modificare profondamente la percezione del consumatore. In questa tempesta, la piccola impresa artigiana rischia di veder scomparire quei valori identitari che, come ha ricordato il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, “hanno fatto lo sviluppo economico e sociale di questo Paese, dal Rinascimento ad oggi”. Per rispondere a questa fase di profonda trasformazione dei mercati e dei consumatori, “il cui peggio è ormai alle spalle” ha sostenuto Fumagalli, e per reagire alla capacità pervasiva della globalizzazione, Confartigianato ha provato a disegnare, grazie al supporto di professionisti del settore, le nuove professionalità dell’artigianato attraverso uno strumento, l’Ottagono dei valori identitari appunto, che porti alla ridefinizione della figura dell’artigiano e alla sua ricomposizione innovativa in alcune figure-tipo, secondo quella che è la percezione del consumatore. Si passa dall’Artigiano-artista, dove il talento è capace di modellare pezzi unici, all’Arti-tecnico, con la sua grande competenza in termini di tecnologia, passando per l’Arti-tipico, fiero conservatore della tradizione artigiana, l’Arti-eccelso, un anello della catena dell’industria del lusso, e l’Arti-dedito, fornitore, principalmente, di servizi alla persona. Unendo ed incrociando le figure ed i termini caratterizzanti si può facilmente sapere quanta arte, quanta tecnica e quanta tradizione intervengono nell’artigianato moderno, quello che con la qualità si confronta con il mercato globale. Durante l’incontro di Roma, è intervenuto anche Valdimiro Belvederesi, Presidente di Confartigianato Ancona e Delegato alle categorie. “Oggi presentiamo al nostro sistema uno strumento nuovo, snello ed innovativo, che permetta alle imprese, e più in generale alle categorie, di mostrare il proprio valore aggiunto e di farlo riconoscere ai consumatori, affinchè possano scegliere la qualità, l’innovazione e la creatività con cui gli artigiani italiani creano i propri prodotti. Quello che ci auguriamo, anche attraverso questa iniziativa – ha aggiunto – è che ci sia una sempre maggiore integrazione tra le diverse categorie, creando opportunità di incontro e confronto per poter ragionare insieme sulle strategie per rivalutare il valore aggiunto proprio del saper fare artigiano. L’incontro con esperienze concrete – ha concluso – ci permetterà di affrontare al meglio le difficoltà attuali dei mercati,e non soltanto di quello italiano”. Esperienze concrete che si sono alternate sul palco dell’Auditorium Manlio Germozzi di Roma. Dalla ricerca d’innovazione provata dal legno – arredo, e testimoniata dall’intervento del Presidente di categoria Fantin, al sistema di imprese delle pulitintolavanderie, dalla ricerca di concretezza dell’Associazione di Como all’esperienza del marchio di qualità del gelato artigiano raccontata dal Presidente Molin Pradel. Particolarmente seguito è stato l’intervento di Filippo Berto, giovane imprenditore di arredamenti, che ha saputo cogliere al meglio, beneficiandone in termini di fatturato e forza del proprio marchio, delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, in particolare di internet, “uno strumento libero, a bassissimo costo, che permette di arrivare direttamente al consumatore finale. La Rete, inoltre, permette al tempo stesso di puntare al cliente e di ascoltarlo, grazie al social network, alle community e ai forum. E’ uno strumento trasparente, perché non ammette comportamenti scorretti, da una parte come dall’altra. Internet permette ad un imprenditore di essere trovato, in maniera semplice e diretta, dal cliente che sta cercando proprio i tuoi prodotti”.

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