19 Giugno 2008, h. 00:00
Partito il primo “Giro d’Italia” delle donne che fanno impresa
E’ partito il 18 giugno il primo “Giro d’Italia” dedicato alle donne che fanno impresa. Sei le tappe in programma per valorizzare la realtà dell’imprenditoria femminile e per esaltare il particolare legame con il territorio che le imprenditrici sono maestre nel tessere. Tappa dopo tappa, il ‘Giro’ incontra le donne imprenditrici che lavorano ogni giorno per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei singoli territori, affrontando i temi caldi del fare impresa al femminile: dall’accesso al credito, alla conciliazione tra lavoro, famiglia e vita privata, al sostegno alle imprese ‘rosa’, intese come modello per promuovere lo sviluppo locale. La manifestazione itinerante è realizzata dai Comitati per l’Imprenditoria femminile, Unioncamere e le Camere di Commercio, con la partecipazione di Confartigianato “Donne Impresa”. All’interno dell’evento sarà presentato il bando di concorso per l’assegnazione di una “maglia rosa”, un premio ideato e messo in palio da donne, che potrà essere assegnato anche a un uomo, un imprenditore che abbia valorizzato la presenza femminile in azienda. Il “Giro d’Italia” delle donne che fanno impresa parte da Roma con l’incontro di apertura. Dalla seconda tappa, prevista a Firenze, la manifestazione entra nel vivo con l’appuntamento “Sostenere l’imprenditoria femminile, promuovere lo sviluppo locale”. Il 19 il Giro passa per Torino con una tappa che, per collocazione geografica e per tema in discussione – “Accesso al credito come opportunità per l’imprenditoria femminile – rappresenta un faticoso tappone di montagna. Il 21 il Giro scende in pianura e incontra le imprenditrici di Piacenza (“Lavoro sicuro e rispetto dell’ambiente: le imprese delle donne sono imprese responsabili”). Dal 23 giugno la carovana si sposta a sud, precisamente a Palermo (“Una proposta per l’impresa: fare rete, internazionalizzare, crescere”). Ultima tappa a Bari il 24 giugno: “Come conciliare famiglia e vita privata: esperienze a confronto”. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi di Confartigianato l’imprenditoria femminile rappresenta un vivace motore di sviluppo dell’economia italiana. Nel 2006 le donne hanno prodotto il 2,2% della ricchezza del Paese e il 18,3% del valore aggiunto artigiano, valori percentuali che tradotti in moneta risultano pari a 27 miliardi e mezzo di euro. Nell’artigianato le donne imprenditrici sono 365mila pari al 19% del totale degli imprenditori artigiani (1,9 milioni). Una su due è titolare d’impresa. Al sud – Calabria, Puglia, Sicilia, Campania – le ‘capitane d’impresa’ sono oltre due terzi dell’intera popolazione artigiana femminile. Rispetto ai colleghi di sesso maschile si distinguono per età media inferiore, titolo di studio mediamente più elevato, maggiore adattabilità ai mutamenti dell’economia e della società. Per sapere come si è aggiornata la fotografia dell’imprenditoria artigiana in ‘rosa’ nel corso del 2007, bisognerà attendere fino a luglio. Dal 9 al 10 luglio si terrà a Roma la convention nazionale Confartigianato “Donne Impresa”, dal titolo “Donne, mercato, democrazia e welfare nell’era della globalizzazione” nel corso della quale l’Ufficio Studi Confederale presenterà i risultati del “5° Osservatorio sull’imprenditoria femminile artigiana in Italia”.
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