21 Maggio 2008, h. 00:00

Confartigianato Venezia fa rivivere l’arte del merletto di Burano

Dietro ad un artigiano si nascondono esperienza, capacità manuali e tradizioni che si tramandano da anni. Ci sono alcuni mestieri, però, che rischiano di scomparire. Perché rimasti fuori dal mercato globalizzato, perché superati dall’innovazione tecnologica o perché tanto antichi da sembrare impraticabili. Una categoria, quest’ultima, a cui forse appartengono gli artigiani del merletto veneziano. Proprio per rilanciare un mercato che, seppur di nicchia, non ha perso neanche un “punto” del fascino antico, Confartigianato Venezia ha attivato, grazie al proprio ente di formazione, la Con-Ser srl, un corso di formazione sulla tecnica tradizionale del merletto ad ago veneziano. Il corso, parte integrante del progetto regionale Challenge “Scuola Bottega del Merletto di Burano”, partirà dal prossimo luglio e avrà una durata di 1100 ore, articolate tra laboratori, stage e lezioni teoriche. Un corso che vuole rilanciare il fare impresa del settore. Infatti, oltre ad essere riservato a 12 cittadini comunitari disoccupati o inoccupati, il corso terminerà con una fase in cui Confartigianato Venezia accompagnerà lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali, con l’obiettivo di rilanciare l’economia di Burano e del mercato del merletto veneziano. Un mercato che, comparso a Bisanzio, ha conosciuto il proprio splendore grazie alla Serenissima Repubblica di Venezia, che lo fece proprio e lo diffuse in tutto il vecchio Continente. Se le dame veneziane ne custodivano gelosamente passione e capacità, i regnanti di tutta Europa facevano a gara per mostrarne di sempre più belli. Come Caterina de’ Medici, la regina di Francia, o Riccardo III, il sovrano d’Inghilterra che scelse i merletti veneziani per abbellire il vestito del giorno della propria incoronazione. Una volta di più, quindi, sono gli artigiani a difendere un patrimonio locale che, diversamente, rischierebbe di esistere soltanto sui libri di storia.

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