28 Febbraio 2008, h. 00:00

Energia elettrica: la “maggior tutela” va autocertificata

A partire dal 1° marzo 2008 le imprese ammesse al servizio di fornitura di corrente elettrica di “maggior tutela” riceveranno dal loro fornitore di energia, insieme alla bolletta, un modulo per l’autocertificazione. Attraverso tale documento il rappresentante legale dell’azienda dovrà dichiarare che l’attività rappresentata è in possesso dei requisiti previsti dalla legge per la fruizione del servizio “tutelato”. Tre le condizioni indicate come necessarie per fruire delle agevolazioni: essere connessi alla rete solo in bassa tensione; aver meno di 50 dipendenti; non superare i 10 milioni di euro di fatturato annuo o di totale di bilancio. Importante il rispetto del parametro della tensione elettrica, citato senza ulteriori approfondimenti dal modulo di autocertificazione. E’ sufficiente che un’azienda, pur rispondendo ai requisiti dimensionali e patrimoniali previsti dalla definizione di “piccola impresa”, abbia uno o più punti di prelievo di media o alta tensione per essere tagliata fuori dal regime agevolato. Le imprese che non potranno più utilizzare la fornitura in “maggior tutela”, dovranno passare al “servizio di salvaguardia” che prevede tariffe in media più alte. Se il cliente non re-invia il modulo debitamente compilato e sottoscritto entro i tempi stabiliti dall’Autorità, continuerà ad essere servito nell’ambito del servizio di maggior tutela, ma sarà soggetto a controlli. Se nel corso delle eventuali verifiche emergessero irregolarità, l’utenza del cliente sarà trasferita al “servizio di salvaguardia” e lo stesso sarà tenuto a corrispondere per il periodo di uscita dalla “maggior tutela” una cifra corrispondente alla differenza tra le due tariffe.

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