7 Dicembre 2007, h. 00:00
Imprese manifatturiere contoterziste non prioritarie per gli accertamenti con studi di settore
Continuano i segnali di attenzione del Governo nei confronti delle PMI sul fronte fiscale. Dopo i due emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio della Camera nella seduta del 5 dicembre – il primo ha previsto l’innalzamento a 9.500 euro della deduzione forfetaria Irap per le imprese artigiane e le piccole imprese con ricavi fino a 180.000 euro; il secondo ha esteso alle ditte individuali e alle società di persone, la facoltà di determinare la base imponibile Irap con gli stessi criteri previsti per le società di capitali –, nella seduta del 6 dicembre è scattato il semaforo verde per altri due emendamenti sollecitati da Confartigianato. La prima misura allunga i termini di trasmissione degli Elenchi clienti e fornitori dell’anno 2006, la seconda prevede che l’attività di accertamento a mezzo studi di settore, si “rivolga prioritariamente nei confronti di soggetti diversi dalle imprese manifatturiere che operano conto terzi”. L’Agenzia delle Entrate aveva previsto per il 2006 due scadenze per la consegna dell’Elenco clienti e fornitori: 15 ottobre per le imprese in contabilità ordinaria, quelle di dimensioni maggiori, 15 novembre per imprese più piccole. Con l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio, tutte le imprese che non sono riuscite a rispettare la scadenza del 15 ottobre, ma che comunque hanno inoltrato l’elenco entro il 15 novembre, non incorreranno in nessuna sanzione: l’invio sarà considerato valido. Si tratta a tutti gli effetti di una sanatoria che riconosce le difficoltà incontrate dagli operatori lo scorso anno per espletare un adempimento di nuova introduzione. “L’accertamento del reddito prodotto dalle imprese “contoterziste” non richiede l’applicazione degli strumenti di settore, in quanto il loro reddito è facilmente rilevabile dalle commesse eseguite”. Questa la posizione espressa dall’Onorevole Andrea Lulli (PD-U) a sostegno del suo emendamento – poi approvato dalla Camera – che ha allontanato dai “contoterzisti” gli accertamenti a mezzo studi di settore. Già questa estate il Governo, in fase di approvazione del decreto sul ‘tesoretto’(DL.81/2007), aveva licenziato un Ordine del giorno, sempre a firma dell’Onorevole Lulli, che impegnava l’Esecutivo a dare indicazioni all’Agenzia delle Entrate di orientare gli accertamenti per mezzo studi di settore, in via prioritaria, verso imprese “diverse da quelle manifatturiere che svolgono prevalentemente la loro attività in contro terzi”. Intanto continua l’impegno di Confartigianato perché Governo e Parlamento diano attuazione a quanto già stabilito dalla Finanziaria 2007 in materia di riduzione dei premi pagati dagli artigiani all’Inail. Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini ha sollecitato “la correzione di una norma della Legge Finanziaria che di fatto ‘blocca’ una disposizione della manovra economica dello scorso anno, impedendo la diminuzione, dal 1° gennaio 2008, dei premi dovuti dai datori di lavoro all’Inail nel limite complessivo di 300 milioni di euro”. “La riduzione – spiega Guerrini – è tanto più necessaria considerato l’ottimo andamento dell’anno 2006 della Gestione separata dell’artigianato presso l’Inail che ha registrato un avanzo di esercizio di oltre 1 miliardo di euro e dei positivi risultati dell’impegno delle imprese artigiane per garantire la sicurezza sul lavoro”.
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