18 Dicembre 2007, h. 00:00
Immigrati: il percorso a ostacoli delle richieste di lavoro on-line
Il sistema informatico messo a punto dal Viminale per la trasmissione telematica delle richieste di assunzione di lavoratori extracomunitari, ha rivelato diverse criticità, soprattutto nella parte riservata alle Associazioni e alle Organizzazioni imprenditoriali. La rivoluzione promessa, che avrebbe dovuto ridurre gli inconvenienti e i problemi degli scorsi anni snellendo la macchina complessiva, è stata mantenuta solo in parte: scomparse le file di fronte alle Poste per accaparrarsi i Kit di rinnovo dei permessi, ne sono spuntate altre, quelle dei documenti digitali che a tratti hanno faticato a raggiungere il cervellone del Ministero degli Interni, lungo gli snodi della rete Internet. Ritardi che in alcuni casi porteranno al rigetto di domande inviate puntualmente a partire dalle ore 8.00 di sabato 15 dicembre, ma processate dai server degli Interni dopo lunghe attese. Una ‘lotteria dei permessi’ giocata sul filo dei secondi: alla fine, rischia di aggiudicarsi il nulla osta non chi è stato più efficiente, ma il più fortunato. Questo il risultato del primo dei tre ‘click day’, dedicato agli ingressi per motivi di lavoro subordinato non stagionale dei lavoratori provenienti da Paesi con quote riservate (albanesi, algerini, bengalesi egiziani, filippini, ghanesi, marocchini, moldavi, nigeriani, pakistani, senegalesi, srilankesi, tunisini). I problemi maggiori con la nuova procedura li hanno incontrati le Organizzazioni imprenditoriali, come Confartigianato, che avevano messo a disposizione le proprie strutture territoriali per assistere i datori di lavoro e le imprese nella compilazione e nella trasmissione in via telematica delle domande, sulla base di un protocollo stipulato lo scorso 5 Novembre con i ministeri del Lavoro e della Solidarietà Sociale. Proprio i loro invii, centinaia e simultanei, sono stati penalizzati. Infatti – ma questo lo si è saputo solo in seguito – le domande sono state trasmesse una alla volta, insomma, ogni richiesta è partita solo dopo che la precedente era arrivata con successo. Tempi molto lunghi che incideranno negativamente sul buon esito di queste istanze: basti pensare che dal 15 al 17 dicembre il ministero dell’Interno ha ricevuto quasi 400.000 domande a fronte di soli 47.100 posti in graduatoria che, come già detto, saranno aggiudicati in base alla velocità di invio – verificati anche i secondi – e di arrivo della richiesta. Secondo gli accordi con i due ministeri, le Organizzazioni imprenditoriali e i patronati, avrebbero dovuto fruire di una ‘corsia preferenziale’ visto il gran numero di pratiche istruite. Invece, è successo l’inverso: il sistema informatico ha dato la precedenza agli invii singoli, al posto di quelli multipli. Anche per questo motivo, oltre che per i problemi tecnici riscontrati nel funzionamento del sistema informatico, Confartigianato ha preso contatti con il Ministero degli Interni per avere gli opportuni chiarimenti. In particolare la problematica di maggior rilievo riscontrata sembra essere legata al vero e proprio ‘blocco’ del sistema informatico nella ricezione delle richieste che riguardavano i lavoratori provenienti dallo Sri Lanka, accettate dal cervellone del Viminale con grande ritardo. Uno stop che, nel caso degli invii multipli da un solo computer, ha determinato il fermo di tutte le pratiche in coda. Un altro problema riscontrato da Confartigianato ha riguardato il messaggio di allerta “non è possibile inviare poiché il modulo risulta già inviato”, comparso per richieste inviate per la prima volta. Anche l’help desk riservato alle Associazioni non ha funzionato al meglio. Problemi a contattare gli operatori per sovraccarico delle linee e difficoltà nel ricevere soluzioni pratiche ai problemi segnalati.
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