14 Novembre 2007, h. 00:00

Libere professioniste, al via la tutela della maternità

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 23 ottobre, entra in vigore il decreto interministeriale del Lavoro e dell’Economia che disciplina l’estensione della tutela della maternità anche alle lavoratrici con contratto a progetto e alle libere professioniste. Con questo decreto dunque, anche le lavoratrici con contratto a scadenza, ed iscritte alla “Gestione separata” dell’INPS, potranno disporre del periodo di maternità previsto dalla legge. Le lavoratrici a progetto e le libere professioniste potranno assentarsi dal posto di lavoro dai due mesi precedenti ai tre mesi successivi al parto, con l’eccezione per eventuali complicanze o di condizioni ambientali che comprometterebbero la salute della madre o del bambino. In queste circostanze l’ispettorato del Ministero del Lavoro potrebbe chiedere una dilazione del periodo. Una decisione importante, necessaria per tutelare la maternità di tutte le lavoratrici, per le quali, prima dell’emanazione del decreto, esisteva un diverso trattamento. Le lavoratrici a progetto e le libere professioniste avranno quindi il diritto di posticipare il proprio contratto di 180 giorni, in mancanza di migliori condizioni contrattuali prese con il datore di lavoro, potendo contare sull’indennità giornaliera di maternità. L’indennità, però, verrà corrisposta a due condizioni. La prima vuole, nei 12 mesi precedenti il periodo di maternità, il versamento alla “Gestione separata” di almeno tre mensilità, la seconda richiede la certificazione dell’assenza della lavoratrice da parte del datore di lavoro. Il decreto regolamenta un importante segmento lavorativo se si considera che, secondo dati Istat aggiornati a tutto il 2006, in Italia ci sono 1.134.000 lavoratrici con contratto a tempo determinato. A questi numeri se ne possono aggiungere altri relativi al numero delle nascite nel nostro Paese. Infatti, stando ad uno studio dell’Istat, il 10% del totale delle nascite del nostro Paese riguarda libere professioniste, una percentuale che sale ad oltre il 18% se si prende in esame il numero di nascite da donne lavoratrici. L’81,3% è invece la percentuale delle lavoratrici dipendenti sul totale dell’occupazione femminile.

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