29 Novembre 2007, h. 08:03
Confartigianato Alimentazione e Cna Alimentare: “Governo italiano rafforzi fronte dei Paesi Ue anti-Ogm”
“Auspichiamo un’azione forte del Governo italiano che contribuisca a consolidare ed allargare il fronte dei Paesi europei contrari all’utilizzo di Organismi geneticamente modificati, con l’obiettivo di delineare una politica agricola comunitaria libera da Ogm”.
E’ quanto sollecitano Confartigianato Alimentazione e CNA Alimentare – in rappresentanza di 80.000 imprese dell’artigianato agroalimentare, con 240.000 addetti, che producono quasi il 90% delle specialità della cucina italiana – che ricordano l’esito della consultazione popolare promossa dalla Coalizione Italia Europa – Liberi da Ogm: “In Italia, 3 milioni di cittadini si sono chiaramente espressi contro gli Ogm e la stessa consapevolezza si sta diffondendo anche in Europa con una posizione in tale senso manifestata dalla Francia e dalla Germania. La Commissione europea non può non tenere conto della volontà dei cittadini comunitari”.
Inoltre, sottolineano il Presidente Confartigianato Alimentazione Giacomo Deon e il Presidente di CNA Alimentare Sandro Moscardi, “il proseguimento del dibattito sul tema della moratoria alle autorizzazioni per i prodotti geneticamente modificati deve vedere coinvolti i Ministri agricoli della Ue e la decisione finale non può essere additata alla sola Commissione”.
“Noi – aggiunge il Presidente di Confartigianato Alimentazione Giacomo Deon – vogliamo continuare a produrre cibi secondo le ricette tradizionali e con materie prime sicure e naturali, prive di OGM. La salvaguardia delle tradizioni produttive dell’artigianato e delle piccole imprese è fondamentale per consentire alle nostre aziende ed al made in Italy alimentare di mantenere posizioni competitive sui mercati nazionale e mondiale”.
“Noi chiediamo – conclude il Presidente di CNA Alimentare Sandro Moscardi – che vengano preservate la qualità e la specificità dei nostri prodotti e ci battiamo contro l’omologazione dei gusti e la diffusione dei cibi ‘globalizzati’. I consumatori devono poter operare scelte consapevoli, in piena trasparenza e sicurezza, degli alimenti che acquistano. Un consumatore più informato e responsabile è l’arma migliore per contrastare i fenomeni della concorrenza sleale, delle contraffazioni, delle importazioni illegali di prodotti a costi irrisori e a scarso valore aggiunto”.
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