4 Ottobre 2007, h. 00:00
Semaforo arancione per il decreto Bianchi
Via libera del Senato alle modifiche del Codice della strada contenute nel decreto legge numero 117, varato con procedura d’urgenza dal Governo a pochi giorni dal grande esodo estivo. Rispetto al documento presentato dal Ministro dei Trasporti Bianchi agli inizi di agosto, il testo varato da Palazzo Madama attenua alcuni degli inasprimenti che la norma aveva introdotto per contrastare le più frequenti cause di incidenti mortali, in particolar modo l’eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il colpo di mano, che a sorpresa ha smussato alcuni degli spigoli più taglienti del provvedimento, è arrivato all’ultimo minuto dalla Camera. Di questo ammorbidimento beneficeranno però solo gli automobilisti: per gli operatori dell’autotrasporto, e gli altri professionisti del volante, si conferma il giro di vite. A Francesco del Boca, Presidente di Confartigianato Trasporti, le modifiche apportate al Codice della strada non erano piaciute da subito. “Troppo punitive – aveva detto – L’autotrasporto non è responsabile delle stragi del sabato sera. Le norme relative al consumo di alcolici o sostanze stupefacenti non descrivono un problema della nostra categoria. I killer della strada sono altri”. Precisava però che in caso di autisti ubriachi o drogati alla guida di tir era assolutamente condivisibile la revoca della patente. Non gli erano piaciute nemmeno le novità in tema di velocità eccessiva “Per noi sanzioni amministrative e accessorie raddoppiate. Siamo quelli colpiti in modo più duro. E non è giusto. I nostri mezzi coinvolti in incidenti mortali sono solo il 6,2% del totale, e di questi meno di un terzo sono provocati da camion propriamente detti. Gli altri, la maggioranza, da piccoli mezzi, furgoni”. “Non condivisibile” neppure la rigidità del legislatore nel regolare gli orari di guida. “Dieci minuti di sforamento danno origine a sanzioni pesanti. Non è giusto, spesso gli autotrasportatori rimangono bloccati sulle strade per problemi non loro, come i cantieri, le code. Come si devono regolare in questi casi?” Dopo che Palazzo Madama ha approvato in via definitiva il testo con 144 sì, 17 no e 58 astenuti, le perplessità di Del Boca sul provvedimento permangono quasi inalterate. Con una punta di amarezza in più, che riguarda la ricaduta negativa sul piano sociale che potrebbero avere alcuni degli ammorbidimenti introdotti dalla Camera. “Per noi cambia poco rispetto alla precedente scrittura, eccetto l’innalzamento da 2 a 5 punti che si perdono in caso di eccesso di velocità compreso tra 10 e 40 chilometri all’ora. Non si tratta di un dato necessariamente negativo, chi và a quelle velocità con un camion, la patente la deve proprio perdere. Il problema è che il meccanismo non è scalare”. Se ad agosto il problema era stato l’inasprimento delle regole, sotto la spinta emotiva delle stragi sull’asfalto del mese di luglio, adesso il problema è esattamente l’opposto. “L’ammorbidimento operato dalla Camera sul testo del Ministro Bianchi, ha rimosso alcuni paletti utili per contenere gli incidenti “del sabato sera”. Grave l’abbassamento del divieto di guida di ‘super macchine’ per i neopatentati che scende da tre a un anno. Il limite di tre anni era condivisibile, inesperienza e vetture potenti sono un cocktail mortale. Non vanno bene le riduzioni delle pene per chi guida in stato di ebbrezza e per l’eccesso di velocità. Se il vero problema era quello di contenere gli incidenti causati da alcool, inesperienza e velocità, allora andava meglio il testo precedente”. (IN ALLEGATO BOX CON LE MODIFICHE AL CODICE)
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