21 Settembre 2007, h. 00:00

Le calzature italiane volano al Micam

Le scarpe artigianali italiane si tirano a lucido per affrontare la prova del Micam, l’expo del settore più grande d’Europa, dal 20 al 23 settembre a Milano al quartiere fieristico di Rho-Pero. Clima di ottimismo da parte degli operatori del calzaturiero di Confartigianato, un entusiasmo solo parzialmente ridimensionato dalle possibili conseguenze del dollaro e dello yen deboli, che certo non sostengono gli acquisti del prodotto italiano di fascia medio-alta su mercati importanti come gli Stati Uniti e il Giappone. Una preoccupazione solo parzialmente condivisa dagli analisti del mercato, che ricordano che il baricentro degli acquisti da tempo si è spostato verso est, e che a Milano come altrove, saranno i Russi a far la parte del leone. Dopo anni difficili, anni di ‘crisi nera’, il peggio è ormai alle spalle, soprattutto per quelle aziende che hanno fatto tesoro della lezione che il mercato ha dato al made in Italy: chi ha investito in qualità e design, non solo ha superato la fase difficile, ma è cresciuto; chi non è stato sufficientemente rapido nell’inversione di marcia ha pagato pesanti conseguenze. “Il futuro del comparto della calzatura raccoglie la sfida della promozione: la presenza assidua dei nostri artigiani alle fiere più importanti del mondo, come l’appuntamento di Milano, è un dato consolidato” spiega Giuseppe Mazzarella, presidente nazionale dei Calzaturieri di Confartigianato. “La promozione è senza dubbio una delle politiche fondamentali di crescita delle imprese artigiane – ha aggiunto Mazzarella -. Eventi del calibro del Micam sono occasioni ineguagliabili per internazionalizzare le aziende. Oggi gli artigiani sanno fare business, informare e dare garanzie ai compratori. Sono imprenditori che sanno fare promozione e soprattutto comunicare che il valore delle nostre calzature è essenzialmente nella qualità dei materiali, nell’esclusività del design e nei servizi accessori che assicuriamo”. Una cultura della promozione che, secondo Mazzarella, deve affiancarsi a quella della formazione di nuove professionalità in tutti i settori correlati, dalla logistica al marketing. “Quello della calzatura – ha concluso il presidente, parlando delle Marche, presenti al Micam con circa 150 imprese sulle 1.651 espositrici – è per il nostro territorio un settore d’eccellenza che ci pone come esempio più unico che raro nel panorama economico europeo. Un settore che può offrire un futuro professionale per i giovani. La formazione deve riguardare, però, tutta la filiera dalla logistica, al packaging, al montaggio. Se i giovani sapranno raccogliere la sfida di investire ‘in voglia di fare’ e di imparare, avranno sicuramente successo”.

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