2 Aprile 2007, h. 17:43
Italia ‘maglia nera’ nell’Ue per i tempi di pagamento della Pa: 138 giorni contro la media europea di 68. I ritardi costano alle imprese 1,2 mld/anno. Record negativo in Lombardia I risultati di una ricerca di Confartigianato
La Pubblica Amministrazione è un ‘pessimo pagatore’.
Nel nostro Paese, infatti i tempi medi di pagamento della PA nei confronti delle imprese private fornitrici di prodotti e servizi arrivano a 138 giorni, a fronte di un tempo medio che nell’Ue è di 68 giorni. Soltanto il Portogallo, con 155 giorni, fa peggio di noi in Europa. Al terzo posto c’è la Spagna con 117 giorni.
Questo il risultato di una ricerca condotta dall’Ufficio studi di Confartigianato sull’impatto, per le imprese italiane, dei ritardi di pagamento della PA che acquista dalle aziende beni e servizi per un valore di 117,1 miliardi di euro l’anno.
Confartigianato ha valutato che i nostri 70 giorni di maggiore attesa rispetto alla media europea costano agli imprenditori 1,2 miliardi all’anno di maggiori oneri finanziari rispetto alla media delle imprese europee. Gli imprenditori, infatti, a causa dei problemi di liquidità provocati dal ritardo nell’incasso delle fatture, devono ricorrere a prestiti bancari per finanziare la loro attività.
Il fenomeno, secondo Confartigianato, ha subito un netto peggioramento rispetto a 12 anni fa quando la media italiana dei tempi di pagamento era di 87 giorni contro la media europea di 53 giorni.
Il costo maggiore per le imprese deriva dai ritardi di pagamento delle Amministrazioni locali: 935 milioni in più rispetto ai loro colleghi europei.
Nella classifica delle regioni con gli oneri più alti per le imprese, il primo posto appartiene dalla Lombardia dove i ritardi della Regione e degli Enti locali costano alle aziende 148,7 milioni euro di maggiori oneri finanziari rispetto alla media Ue. Al secondo posto c’è il Lazio con 94,7 milioni di euro. Seguono l’Emilia Romagna con 81,5 milioni di euro, il Piemonte con 77,3 milioni e la Toscana con 73,1 milioni di euro.
Causa prevalente dei ritardi nei pagamenti in Italia è la difficile situazione finanziaria della PA. Infatti, nel 2006, il debito delle Amministrazioni locali è aumentato di 18,2 miliardi rispetto al 2005, passando dal 6,3% al 7,3% del Pil.
Le lunghe attese per incassare quanto dovuto dalla Pubblica Amministrazione incidono non poco sull’attività delle aziende, soprattutto su quelle di piccole dimensioni, Infatti, dallo studio di Confartigianato emerge che per il 28,7% delle imprese i ritardi dei pagamenti costituiscono uno dei principali ostacoli allo sviluppo dell’attività.
“La Pubblica Amministrazione – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgiuo Guerrini – colpisce due volte gli imprenditori: la prima con il fardello di adempimenti burocratici che costa ogni anno alle aziende 13,7 miliardi di euro. La seconda con i ritardi di pagamento. I problemi si aggravano per le piccole imprese che si trovano strette in una morsa fatta di oneri finanziari, oneri amministrativi per disincagliare i crediti in sofferenza, perdite di tempo, costi legali per ottenere la riscossione del credito agendo per via giudiziaria”.
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